Regia di Martin Brest vedi scheda film
Un film davvero disastroso, del quale nemmeno si comprendono le ragioni di produzione, se non l'obiettivo di prendere per il naso gli spettatori richiamati da qualche nome di grido (Jennifer Lopez, Ben Affleck, Al Pacino, ammesso che lo sia ancora). Martin Brest, regista tutto sommato dignitoso, autore per esempio del primo "Beverly Hills Cop" con Eddie Murphy e del remake americano di "Profumo di donna" ("Scent Of A Woman", 1992) che fruttò ad Al Pacino un Oscar, ci rimette la faccia con questa gigantesca cazzata in technicolor. Amore estremo, il cui titolo originale - "Gigli" - era forse l'unica cosa fatta bene, è brutto in una maniera sconcertante per un prodotto americano, anche se l'inizio in stile simil tarantiniano (ormai un po' logoro ed abusato, come direbbe il correttore automatico di Microsoft Word) farebbe sperare in un qualcosa di almeno dignitoso. E invece no: totale catastrofe cinematografica, come dimostra il 47° posto occupato dal film nella classifica dei film più brutti della storia dell'Internet Movie Database: dietro a questo disastro ambulante ci sono soltanto horror di quart'ordine del tipo di "Troll 2", fantascientifici improbabili come Santa "Claus conquista i marziani", o commediacce alla "Scuola di polizia: missione Mosca".
La storia prevede un delinquentello di mezza tacca che però si crede un professionista irreprensibile incaricato di rapire un giovane handicappato, fratello di un procuratore federale, allo scopo di ricattarlo in favore di un malavitoso. Al rapitore viene affiancata una complice dalle fattezze di Jennifer Lopez, orgogliosamente lesbica. La situazione si complicherà fino a un inevitabile happy ending.
Che dire... Il giovane Justin Bartha non è Dustin Hoffman nel recitare il minorato psichico e si vede, ma Ben Affleck è addirittura insignificante e inespressivo, assolutamente improponibile nella parte del malavitoso di origini italiane (imbarazzante la scena a casa della mamma). Non parlerei poi di Jennifer Lopez, che nella vita potrebbe fare tutto, forse anche l'astronauta, ma non l'attrice: mostra e non mostra il celeberrimo deretano, fa la lesbica, ma il cetriolo che ha a fianco la converte all'eterosessualità: un altro miracolo hollywoodiano. Le apparizioni di due attori sui quali non si può discutere, Walken e Pacino, si riducono a pochi minuti, tanto da consentire anche a loro di poter raccontare una bella esperienza marchettara. Cave pelliculam.
Il cinema, se il cinema produce cose orribili come questa.
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