Regia di Ettore Scola vedi scheda film
L'occhio di Scola vaga per Roma senza particolari intenti indagatori; il suo obiettivo è semplice, cioè quello di raccontare una realtà quotidiana fatta di parole e momenti, azioni e facce (dovendone scegliere una su tutte: Mastandrea). L'intento è chiaro, ma difficile è realizzare qualcosa di grandioso senza le idee giuste: qui di idee proprio non ce ne sono, c'è solo una sorta di fiction-documentario sulla città. Onorevole come tributo, è però un lavoro confusionario, privo di un saldo filo logico narrativo che aiuti a sbrogliare la matassa della sequenza disordinata di scene, tutte finite in sè. 5/10.
Uno sguardo alla città eterna, fatto di luoghi, momenti, mestieri, situazioni e soprattutto persone, l'essenza della 'romanità': si incontrano sull'autobus, negli ospizi, alle manifestazioni, per la strada...
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