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Ecce Bombo

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Ecce Bombo

di Souther78
8 stelle

Grande originalità e spiccatissimo carattere, in un'opera non convenzionale e immatura, che non spicca per tecnica registica, ma regala dialoghi che sono entrati nell'immaginario collettivo. Moretti tagliente e acuto non risparmia niente e nessuno, nemmeno Alberto Sordi...

Su Ecce Bombo si è detto moltissimo, e non potrebbe essere altrimenti. Secondo alcuni lento e noioso, secondo altri irritante, per qualcuno un capolavoro, o tutto l'opposto. C'è chi ci vede la fotografia di una generazione, e chi uno sfogo immaturo. Forse questo film è un po' di tutte quelle cose, e probabilmente è proprio quello che lo rende unico. Qualcuno, proprio qui su Filmtv, anni fa dedicò un intero editoriale alla mutevolezza del cinema nel tempo, cioè a come un'opera difficilmente possa considerarsi un assoluto, dovendo, invece, fare i conti con i cambiamenti sociali e individuali. Come qualsiasi forma di arte, anche la settima non sfugge al relativismo, che ne porta i frutti a doversi confrontare inevitabilmente con l'occhio di chi la guarda e con il suo vissuto, che, però, cambia attraverso il tempo e le esperienze. Così, potrà accadere che un film action anni '80 abbia colpito l'immaginario di un ragazzino, che, divenuto adulto, riguarderà però quella stessa opera disdegnandola.

 

A volte, nel commentare un film, provo a scindere l'elemento soggettivo da quello oggettivo: per una serie infinita di ragioni, tutte personalissime, potrei disprezzare un prodotto di per sè pregiato, e così sconsigliarne la visione anche a chi, magari, vi scoverebbe il bello e il buono sfuggiti a me. Nel caso di Ecce Bombo, visto e rivisto nel corso degli anni, dovrei forse mettere le mani avanti: a me piace, e forse piacerà per sempre, anche se dal punto di vista tecnico non lo reputo un capolavoro.

 

Il fatto che gli esponenti della generazione qui rappresentata ci si rispecchino suggerisce una capacità di fotografare la realtà indiscutibile, e questo è senza dubbio il pregio principale: il malessere del regista è autentico e sentito, ed è per questo che viene trasmesso senza filtri allo spettatore. Lo spirito critico di Moretti, seppur giovanissimo all'epoca, gli consente di identificare e mettere sotto i riflettori le debolezze e le crisi generazionali: basti osservare come schernisce il buonismo che già all'epoca andava affermandosi fra quelli che si definivano progressisti, e che finivano per sopprimere la spontaneità dell'essere umani e giovani. 

 

Guardandolo per la prima volta, a malapena adolescente, avevo commesso l'"errore" di molti, di considerarlo un film comico anzichè drammatico: allora, mi avevano colpito i dialoghi sferzanti e le situazioni surreali, decisamente al di fuori degli schemi del cinema nazionale e internazionale. Comunque, mi era sfuggita l'essenza dell'opera, che poi ho potuto cogliere sia approfondendo la critica e le dichiarazioni dell'autore, sia, appunto, grazie all'esperienza accumulata nel corso della mia vita. In fondo, mentre noi cresciamo, anche i film che ci portiamo dentro, in un certo senso, "crescono" con noi: è un po' come se certe porte si aprissero un po' per volta, consentendoci via via di scoprire nuove stanze, prima nascoste. In ogni stanza, un significato.

 

Ecce Bombo è un'opera immatura e acerba, con una trama appena accennata, un montaggio con più punti interrogativi, e di non immediata interpretazione, tanto che lo stesso regista dovette constatare che il pubblico l'aveva accolta come qualcosa di diverso da ciò che avrebbe voluto essere. Eppure, è anche uno spaccato eccezionale del suo tempo, una critica a tratti feroce della società e degli individui. E' unico, originale, innovativo, sentito e privo di compromessi.

 

Qualcuno ha detto che non è più attuale. In parte è vero, anche e soprattutto vista la sua aspirazione di sferzante critica sociale della contemporaneità. Ma, d'altra parte, io credo che, da quella generazione in poi, anche altre vi si possano specchiare. Si parla di crisi di valori, di perbenismo, di politicamente corretto, di solidarietà di facciata, di buonismo dilagante e sterile, di isolamento emotivo e incapacità a relazionare con il prossimo. Siamo sicuri che quello fosse un problema esclusivo della generazione di Moretti (anni '50)? I nati negli anni '60 sono maturati negli '80, cioè mentre andava perfezionandosi quella transizione, qui descritta, dall'epoca dei giovani socialmente e politicamente impegnati, a quella degli individualisti svogliati. I nati negli anni '70, poi, hanno dovuto fare i conti con l'avvento dei cellulari e di Internet, attorno alla maggiore età, mentre quelli degli '80 sono stati i primi a maturare quando queste tecnologie si erano già radicate, e quegli degli anni '90 non sanno nemmeno pensarlo un mondo dove riunirsi con gli amici per fare autocoscienza, senza cellulari e megaschermi sotto al naso.

 

Insomma, a me sembra che Ecce Bombo ci spieghi come tutto questo è cominciato, e quando abbiamo cominciato a essere gli indolenti individualisti, buonisti di maniera e solidali di facciata, che ogni anno di più diventiamo. Quindi, tutto sommato, c'è ancora moltissimo da apprendere da questa visione. O, forse, è semplicemente la parte soggettivissima della mia percezione, a parlare, e io l'unico a vederci tutto ciò.

 

Che lo sia ami o lo si odi, che lo si comprenda oppure no, merita comunque una oculata visione.

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