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Enrico IV

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Enrico IV

di hallorann
6 stelle

L’uomo che volle farsi imperatore è la storia dell’Enrico IV pirandelliano. Marco Bellocchio con l’aiuto ludico di Tonino Guerra ha riadattato la famosa tragedia negli anni ottanta in cui, durante una cavalcata di Carnevale, un gruppo di amici vestiti in abiti regali compiono uno scherzo ai danni del protagonista, il quale cade da cavallo e una botta in testa lo fa precipitare nel primo Medioevo del 1064. Da vent’anni vive recluso in un castello convinto di avere ancora ventisei anni. Una delegazione - accompagnata dal marchesino di Nolli e guidata da uno psichiatra, Matilde la donna di cui era innamorato non corrisposto, la figlia uguale a lei all’epoca dell’incidente e il compagno Belcredi - è incaricata di visitarlo travestendosi da nobili e soprattutto di provocare un contro trauma nel curioso paziente, affinché lo shock possa fargli tornare il senno. Sorpresa finale.

 

Il regista autore piacentino e Guerra mettono in scena un Enrico IV che “vive nella finzione della sua follia”, un uomo regredito perlopiù all’infanzia che gioca spesso con dei bambini o dei giocattoli. Le tabelline a mo’ di filastrocca sugli animali…”in via dei materassi numero di cuscini” sono frutto della fantasia del poeta romagnolo cosceneggiatore. La corte di attori dilettanti che nelle pause gioca a pallone in cortile, Enrico che lancia palle di neve contro il Papa “monaco falso” che non ritira la scomunica e così via. Marcello Mastroianni è lo straordinario protagonista (Luciano Bartoli è lui da giovane, quasi un sosia) che regge il gioco e il film da momenti di pesantezza e noia: urla, sussurra, ride, punge, spiazza, fuma una sola sigaretta. In particolare verso la fine quando il dramma si trasforma in farsa o viceversa è lui a prendere le redini e far decollare la pellicola di Bellocchio. “Trovarsi di fronte a un pazzo significa trovarsi di fronte a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quello che avete costruito intorno e attorno a voi…far diventare la burla di un giorno in una realtà lunga vent’anni”. In sintesi la vita è uno scherzo drammatico. Siamo di passaggio per un altrove ignoto in questo soggiorno terrestre, diceva il grande drammaturgo siciliano. Informale, semiteatrale, imperfetto come il cast che asseconda Mastroianni/Enrico IV: Claudia Cardinale un po’ in ombra, leziosi Paolo Bonacelli e Leopoldo Trieste, in parte i giovanissimi Gianfelice Imparato, Claudio Spadaro e Giuseppe Cederna. Il piccolo Gianluigi è l’omonimo coprotagonista di CHIEDO ASILO di Ferreri.

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