Regia di James Edward Grant vedi scheda film
Scorrevole e gradevole questo western, che ricorda per certi versi quelli di John Ford. Infatti vi è una felice coesistenza di momenti seri, qualche strappo di commedia, riusciti squarci sentimentali, e il confronto con elevate problematiche morali e religiose che certo non si può esaurire in un film. John Wayne dà una buona interpretazione del duro e autoritario con sotto il cuore tenero, che deve poi confrontare il suo pragmatismo e il suo materialismo con la visione religiosa della vita della famiglia che gli presta soccorso. I due modi di vivere a confronto con la realtà, più che escludersi l'un l'altro, sembrano completarsi e integrarsi. A volte l'atteggiamento dei quaccheri sembra troppo fideistico, perché conta esclusivamente sulla preghiera e nulla o quasi sull'azione; d'altro canto, il pragmatismo del pistolero sembra mancare della fede nella Provvidenza e nell'azione divina. La dialettica tra queste tematiche, comunque, è molto distesa e mai polemica, come neppure didscalica. Lo spettatore è invitato a riflettere da par suo, e a trarre le sue conclusioni.
E' anche interessante notare le fasi successive con cui l'amore fa breccia nel cuore del personaggio di Wayne, e di come questo sentimento lo trovi inizialmente recalcitrante e sfuggente. Allo stesso modo, anche la fede della sua amata riesce ad aprire qualche crepa nel suo cuore di materialista. L'amore di lei e per lei, assieme alla fede, compiono il miracolo, e fanno cambiare l'uomo che non voleva cambiare.
E' un bel film, con al giusta dose di commedia, di azione, di dialoghi, e con una bella storia d'amore, dolce ma per niente sdolcinata. Insomma, da vedere.
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