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Pluto Nash

Regia di Ron Underwood vedi scheda film

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La recensione su Pluto Nash

di degoffro
4 stelle

Sconclusionata e scriteriata commedia demenziale firmata da Ron Underwood, i cui unici titoli degni di nota rimangono il simpatico "Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche" e il curioso horror "Tremors". La sequenza iniziale, a suo modo, è esemplare. In un locale diroccato, cadente e deserto, il personaggio interpretato da Jay Mohr si esibisce in kilt in un goffo, stanco e ridicolo spettacolo di musica in stile melodico-scozzese davanti ad un annoiato e perplesso Eddie Murphy. Immagine che metaforicamente ben rappresenta sia il livello del film (l'esibizione kitsch ed imbarazzante di Mohr), sia i cinema in cui è stato proiettato (tutti vuoti) sia la reazione del pubblico (l'espressione annichilita ed incredula di Murphy). "Pluto Nash" è un pastrocchio senza arte né parte, raffazzonato ed improvvisato, che mescola, senza soluzione di continuità, azione e fantascienza, noir e commedia, poliziesco ed avventura, western e comico. Il risultato è disarmante e sconfortante sotto ogni punto di vista. Parlare di sceneggiatura a proposito dello sciagurato ed incolore script di Neil Cuthbert (abituato a coniugare in modo non proprio felice due generi quali la commedia e la fantascienza, come dimostrano altri suoi lavori - vedi "Hocus Pocus" e "Mistery men") è un eufemismo. Più che altro si tratta di un insieme sterile ed inconsistente di anonimi e fiacchissimi sketch, slegati tra loro e soprattutto mai divertenti. Personaggi che vanno e vengono, soluzioni narrative incomprensibili, battute spesso raggelanti, gag vecchie e risapute (su tutte quella davvero triste della cameriera robot, telecomandata per far cadere ogni volta l'oggetto che porta in mano, perché, inginocchiandosi, possa mostrare il sedere al pubblico, puro trash). L'idea poi di clonare Murphy in due ruoli, dopo "Il professore matto" e relativo seguito, è tutto fuorché geniale. La celebre risata dell'attore, se possibile, sembra poi ancora più artefatta e scialba del solito. Incredibile come Eddie Murphy si butti via in produzioni del genere che ne sanciscono il definitivo tracollo hollywoodiano. Non a caso "Pluto Nash", costato qualcosa come 100 milioni di dollari ne ha incassati sul territorio americano solo 4, rivelandosi un flop di proporzioni titaniche. Impressionante, inoltre, la schiera di attori, anche bravi, che hanno accettato di prendere parte a questa boiata pazzesca, sia pure in minuscoli ruoli: Pam Grier, John Cleese, Peter Boyle, Joe Pantoliano, Illeana Douglas, Luis Guzman, Burt Young, Alec Baldwin (non accreditato), Rosario Dawson, Randy Quaid. Le sfarzose e coloratissime scenografie lunari di Bill Brzeski (peraltro abbonato a flop indecenti, visto che sue sono anche le scenografie di un altro recente disastro Warner, vale a dire "Catwoman") sono anche effervescenti e gradevoli, ma non alzano certo di molto il livello bassissimo e sconsolante dell'operazione. Non tanto un film orribile, quanto un film enormemente stupido ed inspiegabile che conferma solo una certezza: a Hollywood hanno proprio i soldi da buttare. Pensare poi che tra i produttori figuri Martin Bregman, in passato responsabile di gloriose produzioni come "Serpico", "Quel pomeriggio di un giorno da cani", "Scarface" e "Carlito's way" mette una certa malinconia. Nomination ai Razzie Awards nelle categorie peggior film e regia (in entrambi i casi vittoria a "Travolti dal destino" con Madonna ed al suo regista Guy Ritchie), peggior attore (Eddie Murphy è stato battuto dal nostro Benigni per "Pinocchio") e peggior sceneggiatura (premiato George Lucas per "L'attacco dei cloni").
Voto: 3

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