Regia di Mario Bava vedi scheda film
La mano di Bava dirige Daria Nicolodi in una spirale allucinante, ma lo shock per lo spettatore questa volta è solo nel titolo. Solo per appassionati del maestro.
Il fantasma di un orribile passato irrompe nella vita apparentemente tranquilla di una famiglia provata da un lutto. Bava si trastulla con le menti dei protagonisti conducendoli in un viaggio allucinatorio, dall'iniziale gioiosa libidine per giungere alla finale disperazione, attraverso la spirale del film horror soprannaturale. Nicolodi incarna perfettamente la madre in preda al progressivo squilibrio mentale e la regia punta tutto su di lei, sfruttando la sua allampanata fisicità, rendendola assoluta protagonista della vicenda e lasciando agli altri attori parti da mero contorno. La mano del maestro si vede e si vedono alcune sue geniali intuizioni, ma il film nel suo complesso ha anche molti difetti, come il ritmo, troppo compassato per creare vera tensione, il cast fiacco, l'eccessiva teatralità recitativa, un montaggio balbettante ed un evoluzione della storia che non riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore. Così rimane molto interessante per i cultori, meno per tutti gli altri. Attestato.
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