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Donne

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su Donne

di aurtom
8 stelle

Chissà quanto si sarà divertito George Cukor a trasporre sullo schermo la stessa situazione di rivalità che nella realtà contrapponeva Norma Shearer a Joan Crawford nel lussuoso pollaio della MGM!La prima regnava incontrastata in quanto moglie di Irving Thalberg, il "ragazzo prodigio" dello studio, e da regina si comportava con distacco e degnazione: cosa questa che faceva puntualmente uscire dai gangheri la Crawford, la quale, nonostante i suoi migliori sforzi,non riusciva a scalzarla dalla sua posizione di predominio e divenire lei la "Queen" della MGM.E il suo leit-motiv al riguardo era: - No use, she screws with the boss! ( e' inutile, lei scopa col capo!). Anche questa corrente di tensione sotterranea contribuì alla splendida riuscita del film, forse il più misogino che mai abbia illuminato uno schermo, in uno studio spietato e beffardo sulla psicologia di certe creature femmina: i dialoghi sono continue sventagliate di mitra di battute esilaranti e velenose, le attrici sembrano felici di togliersi vicendevolmente la pelle di dosso e forse lo sono.I personaggi meno perfidi, quelli di Norma Shearer e Joan Fontaine, sono anche i meno divertenti e i più melensi, messi lì proprio per far meglio risaltare la cattiveria delle altre. Spicca curiosamente ,in un film in bianco e nero,la scena della sfilata di moda girata con l'unica macchina da ripresa a colori di Hollywood che non fosse allora impegnata nella contemporanea lavorazione di "Via col Vento", e quindi contesissima da tutte le altre produzioni che si accontentavano anche di girare a colori solo qualche scena pur di poterla usare!Una parola anche sul doppiaggio: era il periodo d'oro del doppiaggio italiano e riconosciamo Andreina Pagnani quale voce di Norma Shearer.Però la sublime Tina Lattanzi riesce, dando la voce a Joan Crawford, a superare l'originale in sfumature, spirito e fascino: la scena della telefonata in profumeria è da antologia!Sempre nella profumeria, vediamo il bel faccino di Virginia Grey, una delle più inspiegabili stelle mancate di Hollywood.

Su Rosalind Russell

Campeggia splendidamente il personaggio di Sylvia, cesellato da una Rosalind Russell spiritosissima, vera anima nera e pettegola del gruppo di donne: essa, quando annusa un qualche potenziale scandalo, assume istintivamente la postura fisica di una mantide pronta a ghermire fulmineamente la sua vittima designata.Buffo, nella traduzione italiana,il cambio di cognome del personaggio unicamente in funzione di un gioco di parole velenoso della Crawford nella scena della profumeria : Malinas in italiano, per poter equivocare con "maligna", mentre nella versione americana il cognome è "Fowler", da equivocare con "prowler" (ficcanaso).

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