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Assassinio a Venezia

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Assassinio a Venezia

di Andreotti_Ciro
6 stelle
Abbandonati i tormenti per la sua infanzia trascorsa sotto le bombe di Belfast (id., 2021), il regista Kenneth Branagh prosegue nel rivisitare una delle icone letterarie del Regno Unito, portando in scena per la terza volta il detective Belga Hercule Poirot, già protagonista dei precedenti Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express, 2017) e Assassinio sul Nilo (Death on the Nile, 2022).
 
Nelle mani del regista irlandese uno dei romanzi meno noti della Christie: Hallowe'en Party - in Italiano Poirot e la strage degli innocenti - diventa materiale teatrale debitamente ristrutturato, o più semplicemente profondamente rivisitato. Lo sceneggiatore Michael Green ne modifica infatti sia la trama sia il momento storico, oltre a una location che nulla ha a che vedere con la campagna inglese, ma che sposta l'accaduto nel capoluogo veneto la notte di Halloween.
 
Ancora prima che iniziassero i sopralluoghi in laguna, si parlava infatti di una chiara inversione di tendenza rispetto ai due precedenti film, maggiormente fedeli ai romanzi originari. ll desiderio del regista era infatti poter ritoccare il personaggio di Poirot per piegarlo a una storia che potesse sfociare anche nel campo esoterico e non solo investigativo. Ma la conferma ufficiale si è però avuta solo a pellicola ultimata.
 
Branagh alla fine riesce nel suo scopo, portando a compimento le indagini fra un sobbalzo per una tenda che si apre di scatto e una morte inattesa, ma sempre con una trama che sa muoversi senza stancare chi osserva. Tutto il cast, fra i quali spicca Riccardo Scamarcio, nel ruolo di un ex poliziotto divenuto nel frattempo guardia del corpo dello stesso Poirot, riesce a restituire interpretazioni che esaltano l'inevitabile stato di ansia nei quali sono tutti immersi a causa della presenza di uno o più assassini e di una notte da trascorrere fra le lugubri mura di una villa
 
A fine film ci si dimentica di una fedeltà letteraria venuta meno, perché lo sforzo di Branagh riesce a mantenere comunque vivo lo spirito dei romanzi della Christie, al punto che crediamo che la stessa autrice sarebbe rimasta soddisfatta di questa trasposizione.
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