Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Bel film di guerra di Umberto Lenzi, avvincente dall'inizio alla fine, se non altro per la curiosità che lo spettatore prova circa il destino dei protagonisti. La trama è abbastanza banale : durante le olimpiadi del 1936 alcune persone di diverse nazionalità si incontrano a Berlino e fanno un brindisi alla pace. Purtroppo, la Storia con la S maiuscola si evolverà diversamente, e in linea con essa avranno il loro epilogo le singole storie di diversi personaggi, dal generale americano ormai lontano dai campi di battaglia che, perso un figlio in azione, riporrà orgoglio e speranza nell'altro; al maggiore tedesco, che morirà a migliaia di Km da casa, ignaro del suicidio della moglie, ebrea, insidiata da un ufficiale delle SS e messa alle strette dalla Gestapo; dalla prostituta francese, perennemente ubriaca, disprezzata e uccisa dai suoi connazionali; al tenente tedesco, combattente tutto d'un pezzo, il quale in punto di morte implora il colpo di grazia. Quello che colpisce dei personaggi è il loro non essere stereotipi: sotto le divise e gli atteggiamenti ci sono degli esseri umani, capaci di vivere e morire come tali. Il film esprime anche questo, una critica alla guerra quale elemento talmente radicato nell'animo di queste persone, da spingerle a dare la vita per essa: molti dei protagonisti non rimangono uccisi accidentalmente, ma agiscono come se fossero in cerca della morte.
Le scene di combattimento, molto frequenti, sono abbastanza vivaci ed ambientate in vari contesti; tuttavia diverse incongruenze nella ricostruzione dell'ambientazione bellico fanno storcere più di un naso. Inoltre i vari episodi, almeno inizialmente, appaiono un po' troppo slegati tra loro. La colonna sonora non è malvagia anche se non innovativa, in quanto riprende un bel po' di motivetti già sentiti in altri film di genere. Tutto sommato ... a me è piaciuto !
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