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Past Lives

Regia di Celine Song vedi scheda film

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La recensione su Past Lives

di ANdaMI
7 stelle

Debutto alla regia per Celine Song, che ci regala un'opera prima interessante, coinvolgente e ben confezionata.

 

locandina

Past Lives (2022): locandina

 

"I coreani non vincono il nobel per la letteratura", sono le parole con cui la piccola Na Young saluta i compagni di classe a Seoul, prima di trasferirsi con la famiglia a Toronto. Crescendo, la ragazza, che ora ha un nome occidentale, Nora, si sposta a New York per inseguire le sue ambizioni. Negli anni si mantiene in contatto con quella che fu la sua prima vera cotta, il futuro ingegnere Hae Sung, con cui scambia chiacchiere e teneri ricordi. Sposatasi e ormai lanciata nel lavoro, Nora avrà un giorno l'occasione di rivedere di persona Hae Sung, per fare il punto sulla natura del loro rapporto. Regia, soggetto e sceneggiatura sono da attribuire interamente all'esordiente Celine Song, che per il suo primo film decide di raccontare sostanzialmente sé stessa in quanto le vicende di Past Lives sono ispirate al suo reale vissuto. Molto curiosa e affascinante appare l'idea di realizzare un semi-biografico come "tesi di laurea" per l'accesso al grande pubblico. Scelta che spesso i grandi autori si riservano per la vecchiaia o dopo diverse esperienze cinematografiche. 

 

Greta Lee, Teo Yoo

Past Lives (2022): Greta Lee, Teo Yoo

 

C'è da dire che, a livello registico, la Song se la cava. I carrelli, i movimenti di macchina, gli zoom sono molto delicati e posati e ben si sposano con la leggerezza e la naturalezza del film. Perché questo è il punto forte di Past Lives: la sua autenticità. Il cinema è da sempre grande spettacolo. Andiamo in sala per evadere dal mondo reale, aspettandoci qualcosa di straordinario, di unico, di inimmaginabile. Vogliamo farci rapire dalla fantasia e addentrarci in un universo sconosciuto. Ebbene, da questo punto di vista, il film della Song fa l'esatto opposto. Ci presenta una storia, dei personaggi e dei dialoghi che potremmo vedere e sentire ovunque. Le chiacchiere da passeggiata immersa nei ricordi, con la Grande Mela sullo sfondo, sono un qualcosa di estremamente ordinario e le vicende immortalate dalla telecamera sono plausibilissime, quotidiane, "volgari" nel senso di "comuni". La vita sentimentale di Nora, del marito americano Arthur e del primo amore mai dimenticato Hae Sung sono un qualcosa di molto vicino a tutti noi. Tra gli spettatori ci sarà sicuramente chi dirà "è successo anche a me", "capisco perfettamente", "come si può dimenticare?". Semplicità sembra essere la parola d'ordine di un film che decide di essere intrigantemente normale dall'inizio alla fine, nel totale rifiuto di ogni futile spettacolarizzazione (dimenticatevi pure dei pianti a dirotto da tenero innamorato sotto la pioggia battente). Una semplicità che guida anche scelte di messa in scena molto valide per chiudere il mondo intero in un microcosmo familiare, come quella di far recitare gli interpreti per un buon ottanta per cento del tempo in coreano (con aggiunta di sottotitoli) o quella di concentrarsi esclusivamente sui pochi protagonisti. 

 

scena

Past Lives (2022): scena

 

Ma attenzione! Semplicità non significa banalità. Perché Past Lives si rivela invero una pellicola molto profonda. Domande esistenziali pervadono il film, soprattutto verso la fine. Il grande interrogativo del "come sarebbe andata se...", non è un pensiero fugace per la Song. Tutt'altro, è il tema centrale che anima il suo lavoro. Ed è messo sul tavolo molto bene. Il ritmo lento e pacato contribuisce solo ad accrescere le aspettative verso una risposta. Risposta che il film sembra voler dare, ma agli spettatori più attenti non resterà che riflettere, come hanno fatto i personaggi per tutto il tempo. Forse Past Lives è un piccolo film, ma non vorrebbe essere nient'altro. Tra i tanti eccessi produttivi che l'industria dello spettacolo sforna continuamente, fa sempre bene rifugiarsi nel semplice, nelle microstorie di vita altrui che, però, ci somigliano tanto e ci fanno pensare in grande.

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