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Dune: Parte due

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dune: Parte due

di axe
8 stelle

Sfuggito alla strage voluta dalla famiglia Harkonnen con il placet dell'Imperatore Shaddam IV, i due superstiti di casa Atreides sul pianeta Dune, Paul e sua madre Jessica, trovano rifugio presso la popolazione nomade dei Fremen. Formidabili combattenti ed in grado di sopravvivere ai rigori dell'ambiente desertico nel quale vagano tra un loro rifugio ed un altro, i Fremen sono convinti, grazie alle capacità guerriere, ma soprattutto quelle mentali - al limite del sovrannaturale, essendo una "Bene Gesserit" - di Jessica, che Paul, il quale riceve nome di battaglia di Muad'Dib, sia un profeta in grado di garantire loro un mondo più ospitale ed una vita migliore. Sotto la guida dei due Atreides, i Fremen intralciano pesantemente le attività di estrazione della "spezia" - sostanza preziosissima la quale garantisce potere e prosperità a chi ne controlla produzione e commerci, della quale il pianeta Dune è ricco - spingendo il barone Vladimir, guida della casa Harkonnen a sostituire, nel governo del pianeta, il nipote Rabban, con il più sanguinario e determinato nipote Feyd-Rautha. La dura repressione degli Harkonnen spinge Paul / Muad'Dib ad una aggressiva reazione contro i suoi nemici, sorprendendoli presso la città di Arrakeen, ove è giunto anche l'Imperatore. Giunge, a distanza di tre anni, il sequel del Dune di Denis Villeneuve, diretto dal medesimo regista ed ispirato alla seconda parte dell'omonimo romanzo di Frank Herbert, primo di una lunga serie. La trama ha una notevole complessità; il regista racconta la storia di Paul Atreides, il quale, partendo da una posizione di straniero, coraggioso ma inesperto, riesce ad imporre il proprio dominio sul popolo Fremen. Forza e coraggio chiamano carisma; grazie a quest'ultimo cresce il potere del giovane, in un circolo vizioso che porta infine i Fremen al controllo del pianeta ed il loro condottiero proiettato verso altre mete ed obiettivi. Paul / Muad'Dib non è solo guida militare ma anche spirituale. In lui i Fremen vedono un profeta, un messìa. Ciò è possibile grazie ai buoni uffici della mamma, Jessica, la quale è in possesso delle doti di "Bene Gesserit", una "sorellanza" composta da donne in grado di avere una più profonda conoscenza della realtà ed orientarla di conseguenza, grazie alle capacità ottenute a seguito di un intenso allenamento della mente. Le facoltà ed il potere della donna sono acuite dall'assunzione dell'"acqua della vita", una sostanza della stessa origine della "spezia", derivanti dai "vermi delle sabbie", gigantesche creature striscianti sotto i deserti di Dune, letali e simboliche, con le quali gli autoctoni hanno un rapporto molto stretto. Jessica è incinta; la coscienza della bimba ancora non nata è in grado di esprimersi ed apparire nei sogni del fratello Paul. Insieme, gli Atreides hanno buon gioco sia sugli Harkonnen, animati da brama di dominio ma dall'indole corrotta da una vera e propria dipendenza dalla violenza, sia sull'Imperatore, il quale favorisce gli scontri tra famiglie nobili al fine di causarne l'indebolimento e conservare per sè quanto più potere possibile. Il racconto si chiude mostrando Paul ed il suo esercito lasciare Dune, per iniziare una nuova partita nel complesso "scacchiere" interplanetario. Rimane sul pianeta Chani, ragazza Fremen. Paul sceglie quale sposa Irulan, figlia dell'Imperatore; è chiaramente un matrimonio d'interesse. Questa scelta sconcerta e delude Chani, non solo innamorata ed apparentemenete ricambiata dal giovane Atreides, ma anche sua compagna d'avventura, nei pericolosi deserti di Dune, e di lotta contro le truppe Harkonnen. Gli ultimi istanti del racconto la mostrano, rabbiosa, cavalcare un "verme delle sabbie", prova di forza e coraggio che aveva consacrato Paul leader dei Fremen. La questione del rapporto tra i co-protagonisti troverò di certo sviluppo in un episodio successivo. Ho apprezzato le interpretazioni. Thimotee Chalamet è Paul Atreides; Rebecca Ferguson è Jessica; la poliedrica Zendaya è Chani; Austin Butler è il sadico assassino - ma anche freddo stratega - Feyd-Rautha Harkonnen; ruoli minori per Dave Bautista - Rabban - Christopher Walken - L'Imperatore - Florence Pugh - Irulan - Anya Taylor-Joy - Alia Atreides, la sorella non nata di Paul. Il regista rende il passare del tempo mostrando segni di maturazione o invecchiamento sui volti dei personaggi. Non ho letto il libro; apprendo da varie valutazione che la sintesi è stata notevole, se non eccessiva. Immagino che i momenti salienti siano comunque stati illustrati. La narrazione non procede a tamburo battente; il ritmo, costante, è più sostenuto rispetto quello tenuto nel prequel, tuttavia non "incalza" lo spettatore. Molto particolari, ed a me estremamente gradite, le scelte circa la fotografia. L'aria rarefatta, l'estrema arsura, l'aridità rendono molto difficile la vita sul pianeta. Le scale cromatiche utilizzate, contrasti tra luci ed ombre, sfocature, lampi abbacinanti, trasmettono sensazioni di insicurezza, precarietà, di eroismo nell'affrontare non solo le insidie ambientali, ma anche un nemico crudele e ben armato. Appaiono in scena costruzioni maestose oltre ogni possibilità d'immaginazione, misto di modernità e tradizione classica; gigantesche astronavi, le quali evocano suggestioni proprie della space-opera, sottogenere fantascientifico cui appartiere la saga di Frank Herbert. Le fasi d'azione mostrano combattimenti con armi fantastiche e duelli con pugnali e spade; elementi della trama, denominazioni, specifiche sequenze, rendono evidente le molteplici fonti d'ispirazione degli autori, in cima alle quali è indubbiamente, il passato e la mistica dei popoli dei nostri Occidente e Medio-Oriente. Amore e potere; ambizioni ed avidità; sono gli elementi che intrecciandosi rendono complesse ed affascinanti le storie intorno a Dune. Ce n'è per uno, forse più sequel, che attendo con fiducia, sperando che esso sia curato quanto il presente film, contraddistinto da una fotografia che, se apprezzata, da sola vale il prezzo del biglietto del cinema, il buon livello della recitazione, una storia appassionante e dalle molte possibilità di sviluppo.

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