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Piscina infinita

Regia di Brandon Cronenberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Piscina infinita

di axe
5 stelle

James Foster, scrittore in crisi creativa, soggiorna, insieme alla moglie Em, in un esclusivo resort sulla costa di una nazione immaginaria, molto povera. I due stringono amicizia con una coppia formata da Gabi ed Alban; il rapporto nasce in virtù di un'inaspettata ammirazione che Gabi prova per il libro scritto da James - il quale era stato stroncato dalla critica - e diventa subito morboso. Sfidando il divieto di uscire dal resort, i quattro fanno una gita in una piacevole località nei pressi; di ritorno, mentre è alla guida con i sensi appannati da alcool e stanchezza, James investe ed uccide un pedone, non fermandosi a prestare soccorso, su indicazione di Gabi. Individuato e arrestato, è condannato a morte dalla severa legge locale. In quanto straniero, ha però la facoltà di pagare una cospicua somma di denaro e sottoporsi ad un procedimento di clonazione; il "doppio" ha la sua stessa coscienza, compresi ricordi e sentimenti, e è destinato ad espiare in luogo dell'"originale". Ad esecuzione avvenuta, James non è più la stessa persona; fa in modo di liberarsi di Em e si lascia intrappolare da Gabi ed il suo gruppo di amici - presumibilmente sul posto da lungo tempo - in una ragnatela di edonismo e perversioni sempre più estreme. Il regista Brandon Cronenberg, figlio d'arte, riprende stile e tematiche affrontate dal celebre genitore David, "giocando" con i corpi e le menti degli individui. Ma la narrazione rimane un po' fine a sè stessa. Il giovane regista canadese racconta di come, in un contesto che non ha riscontro in alcuna realtà conosciuta - una nazione di fantasia, in piena decadenza, come mostrato da dettagli quali strutture fatiscenti ed autoveicoli datati, ma dotata di conoscenze tali da permettere la clonazione - chi è in grado di pagare per sfuggire ad una giusta punizione, si abbandona a piaceri e divertimenti sempre più sfrenati, giungendo inevitabilmente a fare del male, anche con estrema crudeltà, ad altri, ed anche a "sè stessi". Le amare conseguenze del loro agire saranno patite, infatti, dai cloni, ed anche ciò reca piacere ai personaggi - che, poi, ben individuati non sono : non vi è mai alcuna certezza che siano gli "originali" a sopravvivere alle esecuzioni o agli atti di crudeltà - del racconto. Inebriati di sensazioni, concludono la loro permanenza nella località fantastica dopo essere "rientrati nei ranghi"; ma non tutti. James, scrittore fallito, il quale era riuscito a pubblicare un libro esclusivamente grazie all'aiuto della moglie - figlia dell'editore - la quale lo aveva sposato anche per fare dispetto al padre - ed è incapace di produrne un altro, non ha alcun motivo per tornare in patria; si trattiene dunque all'interno del resort, ove presumbilmente trascorrerà tempo finchè potrà, riflettendo sulla propria inconcludenza, o abbandonandosi ad ulteriori, estremi quanto effimeri, piaceri. James Foster è interpretato da Alexander Skarsgard; Mia Goth, non nuova ad esperienze nel cinema di genere, in quanto interprete di Pearl nella trilogia di Ti West dedicata al personaggio, è la crudele, perversa, enigmatica Gabi. La messa in scena è di certo degna di nota; la fotografia predilige gamme cromatiche anche chiare, in tonalità calde, innaturali; ciò dà un senso di morbosità e corruzione alle vicende mostrate. Alcuni momenti sono accompagnati da sequenze "allucinate"; esplosioni di colori e "flash" dalla durata di pochi fotogrammi evidenziano particolari disturbanti. Molte i dettagli di forte impatto; devastazioni morali e fisiche sono mostrate senza troppi veli. Evocativa è, infine, la colonna sonora. Trovo che "Piscina Infinita" sia un film riuscito a metà; notevole per recitazione ed estetica, curata in ogni dettaglio, è però "irrisolto" nei contenuti. La tematica dei cloni è introdotta lasciando presagire interessanti sviluppi, ma non adeguatamente sviluppata, in quanto tali "altri-io" - o proprio "io" - sono sfruttati esclusivamente quale valvola di sfogo per individui tanto perversi e degenerati da avere in odio anche ... loro stessi. Dunque, il senso del film si riduce alla resa di una connotazione pessimista e negativa dell'indole umana, la cui malvagità è direttamente proporzionale alla libertà. Da vedere senz'altro per la tecnica, ma la morale non ha molto di originale e perde di consistenza; per Brandon Cronenberg, già autore di valide opere, c'è margine di miglioramento, magari "emancipandosi" dall'influenza paterna.

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