La recensione su Natale a tutti i costi

Ormai giovani adulti, Emilio ed Alessandra lasciano la casa dei genitori Carlo ed Anna, per recarsi nella vicina città, ove lavorano rispettivamente muovendo i primi passi nel mondo della finanza e come assistente di un odontotecnico, compagno della ragazza. I rapporti tra figli e genitori diventano sempre più freddi e radi; soffrendone questi ultimi, in particolare Anna, rattristata dalla difficoltà di passare il giorno di Natale tutti insieme, i due maturi personaggi fingono di aver ereditato un'ingente somma di denaro da una lontana zia, il funerale della quale è celebrato all'inizio del racconto. Allettati dalla prospettiva di entrare in possesso del denaro, Emilio ed Alessandra si riavvicinano ai genitori, i quali inizialmente conducono il gioco, con scaltrezza e distacco; successivamente, ne rimangono "avviluppati" anch'essi. Remake di un film francese del 2021 e diretto dal regista milanese Giovanni Bognetti, "Natale A Tutti I Costi" è una pellicola la cui storia è costruita sulla difficoltà dei rapporti tra genitori e figli nelle frenetica contemporaneità. I primi, messi i giovani in condizioni di cavarsela da soli, hanno concluso il compito che il loro ruolo prevede; si trovano d'improvviso soli, privi di uno scopo di vita e della stessa compagnia dei ragazzi, i quali passano ... dalla scuola della vita alla vita vera, con le sue difficoltà e delusioni. Il processo di distacco e ridefinizione dei ruoli è naturale, ma non indolore. Carlo ed Anna tentano di recuperare un po' dell'attenzione dei figli con un espediente; i ragazzi, ancora non liberi di un innato egoismo infantile, cadono nella trappola loro tesa dai genitori. La vita non è semplice, ma loro vorrebbero "bruciare le tappe". Tutto sembra procedere come da copione, ma i genitori non hanno fatto i conti con il loro sentimento. I figli, e non solo loro, tanto fanno affidamento sulla disponibilità economica di Carlo ed Anna, da rendere estremamente difficile a questi ultimi deluderli. Tirano avanti la commedia a lungo, in ogni modo loro possibile, finchè vengono scoperti. Ma i figli, aiutati da una rivelazione "consolatoria", ne comprendono le motivazioni e concedono ai genitori il Natale che ... a tutti i costi ... hanno voluto. Discrete prestazioni per gli attori; Christian De Sica ed Angela Finocchiaro sono rispettivamente Carlo ed Anna; un po' fuori ruolo il primo, molto brava la seconda. Emilio ed Alessandra sono interpretati da Claudio Colica e Dharma Mangia Woods, la quale ho trovato perfetta per la parte; artificialmente impostata, sorriso falso, moine a più non posso ... ed il corteggiamento per l'apprensiva ed affettuosa madre è compiuto ! Sono presenti nel cast Iaia Forte, nei panni di una vicina di casa dall'atteggiamento pettegolo ed importuno, ma in realtà non molto diversa da Anna, ed Alessandro Betti, nel ruolo di un affarista sbafante e trafficone con il quale lavora Emilio. Quanto di "natalizio" appare nel film è puramente superfluo, strumentale al titolo; la stessa neve (a Roma !) sa di posticcio, le atmosfere sono solari e le scenografie ricche di colori. Non manca una certa tensione, la quale cresce in attesa dell'inevitabile momento della verità. Pur non essendo un capolavoro, il film, ritengo, non è da buttar via. I temi trattati sono interessanti e sempre attuali; il regista li affronta con leggerezza e brio, senza demenzialità o volgarità. Si sarebbe potuto far qualcosa in più sotto il profilo della recitazione; ma, direi, possiamo accontentarci. In fondo, ci troviamo di fronte ad una semplice ... commedia di Natale !