Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Opera poco monicelliana e piuttosto fallimentare. Lo spirito della tragicommedia è tradito da una sceneggiatura tirata per i capelli, in cui i dialoghi si limitano ad enunciare le situazioni, anziché interpretarle. Apprezzabile è solo l'atmosfera angosciante dell'inizio, magistralmente costruita intorno al trauma della morte del padre, di cui però il film subito si dimentica per cedere il posto ad una triste farsa a sfondo ipocondriaco, con qualche spunto comico sui tempi moderni. La cornice freudiana è posticcia, e sostanzialmente inutile, mentre è amaramente poetico il finale.
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