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Le dolci signore

Regia di Luigi Zampa vedi scheda film

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La recensione su Le dolci signore

di mm40
3 stelle

Attorno a Esmeralda, moglie trascurata che trova conforto tra le braccia di un amante, si snodano le storie di altre tre donne (Paola, Anna, Luisa) altrettanto desiderose di evasione. Tradimenti sognati, tradimenti concretizzati, tradimenti come fulcro delle nevrosi piccoloborghesi del Belpaese dell'epoca.


A dispetto delle buonissime premesse, Le dolci signore è una commedia (della tipologia a episodi che si intrecciano tra loro) assolutamente modesta, un vago tentativo di esplorare territori torbidi e osare un minimo nella direzione che di lì a poco andrà per la maggiore: i tic nervosi in camera da letto degli italiani, per dirla in maniera raffinata. Certo, siamo ancora in largo anticipo sui tempi del cinema scollacciato e popolare, e neppure si sta parlando qui di un manuale di sessuologia o tantomeno di un trattato di antropologia in salsa sessuale; la pellicola è però frutto delle prestigiose firme di Ruggero Maccari ed Ettore Scola, congiunte a quella di Stefano Strucchi, e foss'anche solo per questo sarebbe legittimo attendersi qualche cosa di più strutturato, solido, argomentato. Stesso discorso vale per la firma nobile di Luigi Zampa alla regia: e le suddette interessanti premesse cadute nel vuoto non finiscono qui, perché basta dare una rapida occhiata al cast per trovare i nomi di Virna Lisi, Lando Buzzanca, Ursula Andress, Mario Adorf, Marisa Mell, Jean-Pierre Cassel, Claudine Auger, Vittorio Caprioli, Brett Halsey, Frank Wolff, Franco Fabrizi, Luciano Salce. Da non sottovalutare infine le musiche di Armando Trovajoli (nulla di eccezionale, ma ben assestate) e il duo alla fotografia e al montaggio composto da grandi professionisti del calibro di Ennio Guarnieri e Nino Baragli. Eppure sembra di capire che Le dolci signore abbia rappresentato più un lavoro di routine che altro, realizzato in maniera frettolosa e con sufficiente cura, ma nulla di più. 3,5/10.

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