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La stanza del figlio

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La stanza del figlio

di AndrewTelevision01
8 stelle

"Lei si sente sempre in colpa. Sempre responsabile di quello che succede. Ma non tutto nella vita può essere determinato da noi. Noi facciamo quello che possiamo fare. Forse bisognerebbe imparare ad aspettare e non avere sempre un compito. Bisognerebbe imparare ad oziare che non significa essere passivi. Ma avere un rapporto più rilassato con la vita, con il mondo, eh? Che ne dice?"

~Giovanni

Vincitore di tre David di Donatello, quali "Miglior Regia a Nanni Moretti", "Miglior Attrice Non Protagonista a Laura Morante" e "Miglior Colonna Sonora a Nicola Piovani", la pellicola narra delle vicende di Giovanni (Nanni Moretti), uno psicanalista: egli ha una famiglia felice formata dalla moglie Paola (Laura Morante) e dai due figli di nome Irene (Jasmine Trinca) e Andrea (Giuseppe Sanfelice). Un giorno, quest'ultimo viene accusato, del preside della sua scuola, di essere stato complice di un furto. Una cosa da sottolineare é il rapporto tra Giovanni e Andrea: nonostante la famiglia vada avanti bene, economicamente e non, il rapporto tra i due non va molto bene e Giovanni intende, da molto, provare a creare quel rapporto che tanto spera di ritrovare. Quando, una domenica, Giovanni chiede ad Andrea di andare a fare jogging, ma all'improvviso, per una chiamata di lavoro, é costretto a tornare in ufficio, Andrea perde la vita durante un'immersione. Dopo aver saputo la notizia, l'intera famiglia piange la sua scomparsa, ma Giovanni (in particolare) si deprime e cerca di trovare una soluzione per dimenticare la terribile disfatta accaduta ad Andrea.

Film molto profondo: in questa recensione voglio esprimere il mio consenso non solo nella pellicola, ma anche in Nanni Moretti. "La Stanza Del Figlio", se fosse un sentimento umano, lo paragonerei al senso di colpa: il personaggio di Moretti é una delle dure prove interpretative che abbia mai visto e sentito, e ciò é dovuto dalla difficoltà nel contesto. Interpretare un padre che tenta di riappacificarsi col figlio ma, proprio quando ci prova, non ci riesce per una colpa non sua, é assai straziante a livello umano e penso che Moretti abbia interpretato in maniera a dir poco eccellente questo ruolo, mostrando una parte di lui ancora più oscura rispetto in altri film. Nella pellicola troviamo una fantastica Laura Morante e un potente Silvio Orlando: oltre a fare i miei complimenti alla Morante, che ha sempre dato il meglio di sé nei film con Moretti e non, sono rimasto a dir poco allibito dal ruolo di Orlando, a parer mio un attore sottovalutato nel cinema italiano. Mi aveva già divertito in "Palombella Rossa", ma sperare nel non trovate pecche nella recitazione di un attore simile é spaventoso, in maniera positiva. Le musiche, composto da Nicola Piovani, che accompagnano la storia e il suo drammatico svolgimento, ci immedesimano in essa grazie a dei brani magnifici, accompagnati dal piano e dai violini, strumenti che danno un senso di completezza all'ambito generale del film. Infine, la cosa che mi ha incredibilmente colpito della pellicola é la maturità nello sprofondare nel melodramma, in modo da non rendere tutto verosimile come spesso si fa, sbagliando in partenza. Un ottimo film, come sempre.

Personalmente seguo Moretti dalla fine di agosto e, praticamente, ho visto tutti i suoi film, mi manca soltanto di vedere le sue prove attoriali e i suoi corto/lungometraggi: lo considero uno dei miei registi preferiti e uno dei migliori rimasti in Italia, perché sin dai suoi primi film, mi sono reso conto delle sue capacità registiche. Le tematiche dei suoi film mi hanno notevolmente interessato, ma specialmente cambiato interiormente, facendomi capire più cose del mondo (o, se vogliamo essere più concisi, dell'Italia) in chiave ironica e sarcastica: il modo in cui trasmette nella pellicola le stupende sceneggiature, che sembrano emanare profumi intensi già da loro, é unico, perspicace e intelligente. In molti mesi ho cambiato il mio modo di vedere il cinema, non solo grazie a lui, ma.. se dovessi ringraziare uno dei molteplici registi che mi hanno aperto più mondi, sia nel genere cinematografico che non, lui sarebbe il primo. Ogni suo film, per me é un viaggio.

Film indimenticabile e, probabilmente, uno dei suoi che mi rivedrei più che volentieri.

8½.

 

 

 

 

 

 

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