La recensione su Non così vicino

Il sessantatreenne Otto Anderson vive alla periferia di Pittsburgh, è un misantropo asociale, dopo la prematura scomparsa della moglie avvenuta sei mesi prima, trascorre il suo tempo in totale solitudine. Apatico, burbero e brontolone, ma soprattutto pignolo, segnala con insofferenza qualsiasi infrazione, che contravviene alle regole, soprattutto a quelle che lui ha imposto, in qualità di ex presidente del condominio del parco; in più i vertici aziendali della ditta in cui lavora, lo hanno messo in condizioni di non poter rifiutare il collocamento in quiescenza. Otto scivola in un profondo stato depressivo, giungendo alla determinazione di suicidarsi, mentre prepara la corda per impiccarsi, viene interrotto dall'improvviso e salvifico arrivo dei nuovi vicini, che rumoreggiano nel giardino, Marisol, giovane messicana incinta,  l’imbranato ma simpatico marito Tommy, genitori di due bambine piccole e festanti.

Inizialmente Otto mal sopporta l’affettuosa invadenza dei nuovi arrivati, ma con il trascorrere dei giorni finisce per affezionarsi a questa  famiglia, esuberante ma sana, che sa coltivare i rapporti sociali e soprattutto quelli umani. Si ripercorre, con dei tempistici flashback, la vita passata di Otto: rimasto presto orfano, provò ad arruolarsi nell'esercito, ma fu immediatamente congedato, in quanto affetto da cardiomiopatia ipetrofica .Al suo rientro, sul treno incontrò Sonya, restituendole il libro che lei aveva perso in stazione, cominciarono a frequentarsi; durante la festa di laurea, Otto le fece la proposta di matrimonio, dopo le nozze, lui e Sonya innamoratissimi, si recarono alle cascate del Niagara, per festeggiare la gravidanza di lei. Tuttavia sulla via del ritorno, l'autobus su cui viaggiavano subì un tremendo incidente, che lasciò incolume Otto, ma procurò a Sonya un aborto spontaneo, rendendola sterile e perdipiù paraplegica; tornando al presente intanto Otto nel corso del suo ennesimo e fallimentare tentativo di suicidio, soccorre un passante anziano colto da malore; il video del suo salvataggio, ripreso e postato da una ragazza, diventa  virale: eroe per caso e suo malgrado, per quanto sempre schivo e arrabbiato col mondo. 

Il regista si è messo sapientemente  al servizio dell’estroso talento di Tom Hanks; grazie a questo versatile attore, si simpatizza immediatamente col protagonista, uomo irritante e irascibile, incapace di elaborare il proprio lutto, indisponente ma adorabile; il tema è cruciale: è umanamente possibile lasciarsi alle spalle un passato traumatico e doloroso e riprendere la vita? Grazie ad un invadente gatto randagio, puzzolente e spelacchiato, all'affettuosa Marisol, cui impartisce esilaranti  lezioni di guida, alle sue dolcissime figlie e a un ex studente della moglie, cui da provvisoria ospitalità,il nostro vedovo inconsolabile ritroverà il sorriso e più di un motivo per non abbandonare questa valle di lacrime. La vita, per quanto complessa e talvolta dolorosa, è adesso, come sostiene anche il nostro amato cantautore Claudio Baglioni e va vissuta, malgrado tutto. Remake di una pellicola svedese, del 2015 Mr. Ove di Hannes Holm, a sua volta trasposizione del romanzo ”L'uomo che metteva in ordine il mondo “ di Fredrik Backman. Notevole successo di pubblico e di critica, tanto da essere candidato all'Oscar come miglior film straniero . Storia ben raccontata, che procede in maniera scorrevole e piacevole, alternando i momenti frivoli a quelli drammatici, accompagnati dalla musica del più volte candidato agli Oscar Thomas Newman.