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Session 9

Regia di Brad Anderson vedi scheda film

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La recensione su Session 9

di atomzombie
8 stelle

 

 

Il primo film di Brad Anderson ad approdare in Italia è questo Session 9.

Un horror psicologico a bassissimo costo davvero ben fatto; con tutti gli ingredienti necessari al genere.

Passato quasi inosservato alla sua uscita (flop al botteghino) ma che per fortuna negli anni è stato rivalutato ed è diventato un mezzo cult.

 

Un gruppo di operai capeggiati dal bravissimo Peter Mullan (my name is joe, trainspotting) è stato ingaggiato per smantellare l'amianto da un vecchio manicomio abbandonato.

Già da subito si percepisce qualcosa di strano all'interno delle mura, ma tra registrazioni di sessioni psichiatriche e stanze per lobotomie non autorizzate tutto sembra filare abbastanza tranquillamente finchè qualcuno non inizia a sparire nel nulla, qualcuno vede cose inspiegabili, qualcun'atro sembra raccontare balle, e altri ancora iniziano ad impazzire lentamente.

 

 

 

 

Un grosso alone di mistero aleggia per tutta la durata del film creando una tensione sempre costante.

L'ex manicomio distrutto, impolverato e pieno di amianto crea un'atmosfera soffocante, quasi claustrofobica; e i colori, insieme a tagli di luce onirici ed estranianti regalano piccole sfumature "lynchane" che disturbano e affascinano allo stesso tempo.

 

 

 

 

Ad aggiungere valore anche una colonna sonora di orchestra minimale inquietante e un bellissimo finale spiazzante che smuove tutto quello che durante il film si era costruito.

 

I personaggi sono un po' stereotipati ma funzionali alla storia quindi non so se considerarlo un vero e proprio difetto, la cosa che in realtà torna meno è il tipo che al posto di lavorare va ogni giorno senza motivo a sentirsi le registrazioni delle sessioni psichiatriche, sì è una bella voce fuori campo che spiega tutto ma nessuno si accorge che questo non lavora... non fa mai un cazzo... quando poi hanno una sola settimana per completare un lavoro che ne richiederebbe 3.

Ma ci si può passare sopra...

 

Consigliatissimo a chi ha amato "The Kingdom" di Von Trier.

 

VOTO: 8

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