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The Hotel

Regia di Wang Xiaoshuai vedi scheda film

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La recensione su The Hotel

di alan smithee
8 stelle

locandina

The Hotel (2022): locandina

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2022 - CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA

Al Concorso Progressive Cinema della Festa romana 2022, il regista Wang Xiaoshuai si conferma uno degli autori più ispirati del cinema d'autore di provenienza cinese. Col suo splendido The hotel, coglie le incertezze legate al terribile periodo di inizio pandemia, approfittando del lockdown per girare un film incentrato sugli effetti nell'intimo delle persone coinvolte in tali destabilizzanti, ma inevitabili, restrizioni.

Punta di diamante e ultimo tra i film del Concorso Progressive Cinema della Festa romanaThe hotel segna il ritorno in regia del premiato cineasta de Le biciclette di PechinoWang Xiaoshuai, che, intrappolato dalla pandemia  in una bella struttura vacanziera in Thailandia insieme a qualche membro della sua troupe abituale, ha deciso di trascorrere il periodo di confinamento di inizi 2020 girando un film per così dire improvvisato. In grado di riflettere a caldo sugli effetti stranianti di un lockdown che ha colto impreparato il mondo intero, immergendo l’umanità in un limbo di paure, timori e insicurezze ancor oggi difficili da allontanar

The hotel . Tre coppie smarrite alla deriva nel paradiso della noia e della indifferenza

Come ben noto, nel febbraio del 2020 l’epidemia di quella forte influenza che poi segnerà le caratteristiche della pandemia da Covid 19, in pochi giorni costringe il mondo a chiudersi in se stesso e a bloccare ogni trasferimento di cose e persone.

Intrappolati loro malgrado entro una bella struttura ricettiva nel paradiso thailandese, tre coppie di persone affrontano il periodo di isolamento tra insicurezze, frustrazioni, incertezze e un mal di vivere che, misto alla insoddisfazione che li aveva colti poco prima della vacanza, finisce per alimentare una nevrosi, specie per alcuni, molto difficile da poter gestire.

scena

The Hotel (2022): scena

Una madre e una figlia in un rapporto carico di tensione, una coppia matura sposata e disamorata, e un uomo quasi cieco in procinto di farsi operare agli occhi, accompagnato dal giovane badante sessualmente confuso, compongono il parterre di personaggi che animano una vicenda nutrita di rapporti furtivi, a seguito di incontri in una piscina che fa da trait d’union a un microcosmo ridotto ai minimi termini. Ma composto di persone che, per differente indole ed età, affrontano in modi completamente opposti quella strana ed imprevedibile emergenza che colse il mondo impreparato, alimentando paure e insicurezze ancor oggi presenti e spesso fuori controllo.

scena

The Hotel (2022): scena

In soli quattordici giorni, la troupe improvvisata, organizzata dal gran regista Wang Xiaoshiai, dirige e completa un film che si nutre di emozioni epidermiche, imminenti, vissute attimo per attimo dagli stessi attori impegnati in ruoli poco meno che improvvisati, durante il periodo ‘inizio lockdown, approfittando delle imposizioni che bloccano lo stesso regista e la sua squadra nell’hotel che diviene epicentro della sua storia.

Ecco allora che la minaccia vera, e difficile da gestire, diventa parte integrante dello stato d’animo degli attori impegnati nelle rispettive parti, influenzandoli a tal punto da rendere ancora più intenso il disagio che ognuno dei sei attori è chiamato a rendere palpabile.

In The hotel persone di diverso carattere, differente indole, e soprattutto età variegata, si trovano costrette entro una prigione dorata fatta di bagni in piscina e di chiacchiere vaghe in cui la minaccia pare essere lontana, ma i cui effetti attutiti si rivelano come una crudele macchinazione ordita per creare malessere, aizzare caratteri già predisposti ad infuocarsi.

Una bella ed inquieta ventenne finisce per divenire il fulcro di incontri spesso segreti, attraverso i quali la bella ragazza manifesta tutta la sua fierezza, che governa e regola un periodo della vita in cui certi caratteri si dimostrano piuttosto propensi alle sfide e alla lotta.

scena

The Hotel (2022): scena

Diverso, molto diverso è l’atteggiamento di alcuni altri ospiti della struttura, piegati in se stessi da una sorta di rassegnazione, che lascia di stucco la giovane e la induce a comportamenti ancora più ribelli, all’insegna di un atteggiamento reattivo e combattivo che finisce per animare tutti gli altri insicuri ospiti.

The hotel, strutturato in capitoli che, pur ordinati secondo una consequenzialità temporale, vengono enumerati in modo scomposto a partire dal secondo, poi il terzo poi il primo, e quindi i titoli di avvio, conferma la finezza di stile e l’originalità di un autore innovativo e talentuoso come il cinese Wang Xiaoshuai.

Che si conferma, con questa sua ultima fatica fotografata in un bianco e nero quasi ipnotico e assai efficacemente stilizzato, un regista di prima grandezza nel vasto panorama degli autori cinematografici cinesi.

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