Regia di Tom Tykwer vedi scheda film
Sissi, infermiera in un ospedale psichiatrico, viene investita da un camion e un ex militare sbandato le salva la vita. Guarita, lei lo cerca e lo trova e se ne innamora, mentre lui sta attuando una rapina in banca. Sissi si offrirà stavolta lei come salvatrice. Presentato in una sezione collaterale di Venezia 2000, il nuovo film dell’autore di “Lola corre” è stato giustamente ignorato dalla critica. Se il film precedente aveva sorpreso qualcuno per la sua baldanza da videoclip-con-idee, qui le ambizioni dell’autore soverchiano le sue furbizie, e la giustapposizione di blocchi narrativi rende faticoso seguire il film già dopo una decina di minuti. Tutta la parte nell’ospedale psichiatrico ad esempio si perde in dialoghi plumbei per raccontare il rapporto tra Sissi e i degenti. Il film si avvicina agli esiti risibili dell’ultimo Wenders, ma con più noia che kitsch. E la povera Franka Potente in versione fumetto angelico, più che un’icona del regista sembra una sua vittima. I recensori italiani hanno parlato di pesantezza teutonica e tardoromanticismo uggioso. Sono luoghi comuni, certo, ma quando ci vuole ci vuole.
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