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The Menu

Regia di Mark Mylod vedi scheda film

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La recensione su The Menu

di friedmandriver
5 stelle

Nutrivo buone aspettative per questo lungometraggio, sostenuto anche dalle parole di numerosi amici che si erano immersi nella sua visione precedentemente.
Visto che ormai è uscito in sala da diverse settimane e che le critiche principali sono già state appuntate su carta (digitale e non), eviterò di ripetere le cose già enunciate da altri.

 

Nicholas Hoult

The Menu (2022): Nicholas Hoult

 

La trama è incentrata su di una ristretta cerchia di persone che, per vari motivi, scelgono di partecipare ad una cena degustativa estremamente elitaria, riservata a pochissimi e coordinata sapientemente dallo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes). I convitati rappresentano tutta una serie di (stereo)tipi, di maschere che forniscono una cornice variegata alla serata; non c'è da aspettarsi una profonda costruzione psicologica quindi, perché gli stessi sono necessari soltanto al fine di sostenere l'impianto, il concept di base, e non ad evolverlo e complicarlo troppo.
Avremo dunque a che fare con l'attore dai modi cafoni, con la critica capace di sciorinare una profondità terminologica in grado di far inorridire i personaggi di Nanni Moretti in "Palombella rossa" e "Caro diario", con l'adulatore seriale capace soltanto di accettare in maniera pedissequa tutto ciò che il Vate è in grado di proferire ai suoi discepoli ed altri ancora.

 

Ralph Fiennes

The Menu (2022): Ralph Fiennes

 

Il culto della personalità è uno degli elementi centrali della narrazione, capace di spingere l'apprezzamento verso lo chef Slowik a livelli di una vera e propria religione. Il personaggio di Tyler (Nicholas Hoult) è senza dubbio la massima espressione di tale sentimento, arrivando addirittura a commuoversi ed a piangere dopo aver ascoltato una digressione filosofica sul cibo.

La svolta horror della pellicola in qualche maniera sublima questo sentimento diffuso, portando i convitati ad essere parte integrante della cena - non in senso cannibale, ma come esperienza complessiva, come happening si potrebbe affermare. E difatti non passa molto tempo prima che il grande ed inaspettato piano venga dichiarato.

La formula è abbastanza semplice ed intuitiva; certamente la bravura degli attori posizionati nei ruoli chiave aiuta (Fiennes, Hoult ed anche Anya Taylor-Joy), ma nel complesso non è un prodotto dotato della volontà di far emergere i singoli talenti sopra una determinata soglia, proprio per dare forza più all'idea che non alle proposte individuali.
Come a dire: se si vuole valorizzare un ingrediente, non si aggiungono troppi elementi al piatto al fine di non sovraccaricarlo di sapori. Il rischio è però quello di realizzare una portata buona nelle intenzioni ma poco decisa e con scarsa personalità.

 

Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy

The Menu (2022): Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy

 

Ciò che manca alla pellicola è la potenzialità espressiva e la profondità dei singoli attori, troppo spesso chiusi nelle strette maglie di ruoli delimitati da precise caratteristiche. Non volendo intaccare troppo il sapore del prodotto finale, risultano a tratti spenti e chiusi su sé stessi, a volte incapaci di emergere con le relative qualità.

In definitiva, è un prodotto che ho visto volentieri? Nì, nel senso che la prima visione mi ha stupito per il plot twist, che iperbolicamente riesce a mantenersi in linea con il culto verso lo chef, ponendo le basi per alcuni spunti di riflessione sul mondo della cucina e non solo. Però, col passare dei minuti, non ho trovato quel climax e quella catarsi finale che avrebbero reso il prodotto più godibile.
Lo consiglierei? Se il desiderio è quello di visionare un titolo non troppo impegnativo e lineare, potrebbe essere una buona scelta; ma nel complesso non mi ha lasciato sensazioni troppo positive, per cui ritengo che si possa benissimo passare oltre senza troppi patemi.

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