Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film
Immersa in un universo lustrato e asettico che rifà un po’ il verso alle soap televisive e all’immaginario “modernista” anni ’70, la storia di una coppia che, attraverso successive finzioni, personificazioni, illusioni di primi incontri, cerca di rivitalizzare sempre il suo amore. Maestro di cerimonie: Tomas, un illusionista, che guida i gesti di Emma e Sal e racconta alla propria moglie, Desiré, la loro ostinata ricerca. Una “ronde”, un eterno ritorno a due, compresso nella sua obbligata circolarità, sospeso tra il melodramma e la parodia. Inevitabilmente spiazzante, “Chimera”, l’ultimo film di Pappi Corsicato, che rinuncia alla carnalità, ai colori squillanti e al grottesco esplicito di “Libera” e “I buchi neri”, per lavorare sotterraneamente in un universo che non può non essere asettico. I movimenti e le parole di tutti i “personaggi” (perché tali sono tutti) suonano sempre come “virgolettati”, come frasi e momenti di un copione. Il mondo esterno al gioco appare, ma è come se non ci fosse, sempre e solo percorso dalle coppie e dagli individui che appartengono alla storia (passata e futura) di Emma e Sal. Il gioco è scoperto, ma troppo rarefatto, comunque non nuovo e Buñuel è lontano.
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