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Aquaman e il Regno Perduto

Regia di James Wan vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Aquaman e il Regno Perduto

di Souther78
1 stelle

La scena dopo i titoli di coda, completamente sconnessa da tutto il resto, è la prova del 9 delle reali motivazioni di un'opera che è solo indottrinamento, circondato dal nulla più assoluto. Dialoghi imbarazzanti tra un 50enne e un 45enne, che sembrano dei nerd post-moderni. Spregevole per chiunque abbia più di un neurone attivo.

 
Il Primo Aquaman non lo ricordo, poichè evidentemente era talmente banale, uguale a tutti i suoi omologhi, e trascurabile, da essere stato completamente dimenticato già a un paio d'anni di distanza. Su queste basi, la visione del seguito non poteva che ergersi su aspettative assai modeste. Eppure, senza voler anticipare i tempi della recensione, esordisco da subito precisando che, per quanto modeste fossero le aspettative, la delusione è a dir poco cogente.
 
Ormai il concetto di "cinema" è sfumato completamente in quello di inseminazione ideologica. Quello che una volta era considerato intrattenimento puro, oggi è indottrinamento puro. Da Paola Cortellesi ai registi hollywoodiani, c'è un comune denominatore nel lavaggio del cervello mediatico, che soltanto chi non riesce a fare un passo indietro per assumere la giusta prospettiva può ignorare. Il fil rouge di queste operette è l'agenda 2030, cioè l'agenda del WEF, cioè l'agenda di un gruppo di psicopatici massoni pedofili e satanisti, che controllano il mondo e la ricchezza, e che cercano disperatamente di colpevolizzare gli esseri umani (che loro non sono), affinchè questi ultimi si lascino schiavizzare e controllare senza riserve di sorta. Oltre a controllare ogni tipo di attività economica e informativa, specialmente attraverso le megacorporation Blackrock e Vanguard (che da sole detengono circa un quinto della ricchezza totale del pianeta!), e tramite organismi sovranazionali di loro creazione, come la fascista UE e l'ente privato OMS di Bill Gates (a oggi capitanato dal criminale internazionale ed ex politico corrotto Thedros), ora non si fanno nemmeno pudore di punire e reprimere qualsiasi voce dissonante, dietro slogan per mentecatti tipo "lotta alla disinformazione", che tradotto in parole vere significa: repressione della libertà di pensiero e di espressione, e lotta contro la verità.
 
In questo quadro socio-politico si innesta perfettamente il ciarpame audiovisivo che qui commento. La storia si concentra su un energumeno pluritatuato, che, senza nessuna spiegazione scientifica, potrebbe fare sia il pesce sott'acqua che l'essere umano sulla terraferma. Pur non essendo dotato nè di branchie nè di pinne, e senza apparenti sistemi di propulsione, viaggerebbe (e respirerebbe) sott'acqua a velocità impressionanti. Nelle sue peripezie, il nostro si imbatte purtroppo in un supercattivo, che ha a disposizione nientepopodimeno che... un sottomarino e una tuta-scafandro che proietta raggi laser dagli occhi. Il sottomarino, a sua volta, è dotato di un cannone sonico orientabile. Nonostante il protagonista disponga di interi eserciti, questi nulla possono contro... un singolo "cannone sonico", che peraltro può funzionare soltanto se orientato contro l'obiettivo. Quindi, in pratica, nessun condottiero atlantideo ha pensato di lanciare un attacco contemporaneo da due lati diversi del sommergibile. Certo, il film sarebbe durato 20 minuti, e questo avrebbe limitato incassi e lavaggio del cervello degli spettatori.
 
Aquaman 2, quindi, rinuncia a qualsiasi tipo si sensatezza, e affida interamente il proprio successo alla dismissione di ogni senso critico degli spettatori. Come accade sempre più spesso in questo genere di lungometraggi, l'eroe viene sistematicamente smitizzato e banalizzato, fino a farne un cretinone superdotato fisicamente, ma ipodotato intellettualmente. Patrick Wilson, 50 enne, se ne va in giro con un Jason Momoa quasi 45enne, come se fossero ragazzini 15enni di un film anni '80, in una sorta di ibridazione tra nerd e bulli, in cui i tratti negativi si fossero sommati. Espressioni tipo "bro" costellano i dialoghi, e quella sottile ironia tipica degli action movie di qualche decennio fa è stata completamente abdicata, a favore di una ostentata (e ridicola) demenziale ricerca della battuta(ccia) costi quel che costi.
 
La trama sfuma completamente all'orizzonte, incapace di offrire qualsiasi apprezzabile significato per la propria esistenza, che non sia l'ideologia da affermare e il copia-incolla di scene d'azione, peraltro ampiamente sconclusionate. Sotto questo profilo, assistiamo allo sfoggio di armi di ogni tipo, ma per lo più surreali. Non diversamente dai rapporti umani oggetto di narrazione, che sembrano evolversi all'insegna della canzone di J-Ax Ti amo o ti ammazzo: i due sentimenti, infatti, convivono senza difficoltà e si scambiano agevolmente.
 
Benchè la tensione difetti, e il destino dei "buoni" sia scritto a senso unico nel copione, non si può negare la forza evocativa di alcune ambientazioni e di certi combattimenti, il cui pathos viene purtroppo spezzato con una frequenza disarmante dalle onnipresenti esternazioni di stupidità degli autori, che si manifestano sotto forma di battutacce, faccette buffe e tic più o meno fastidiosi.
 
In definitiva, l'unico scopo evidente dell'opera è quello di sobillare le menti a favore della narrativa climatica deviata e deviante, che mette a segno soltanto una verità, cioè l'inquinamento provocato dall'uomo, ma non dal 99%, perseguitato e punito dalle elite, bensì dall'1%, cioè l'elite stessa. Parliamo, appunto, delle industrie da loro create e condotte, che attraverso la propaganda incessante hanno trasformato l'umanità in consumatori di prodotti inutili e inquinanti (ma anche per chi ne fa uso). Non può sfuggire l'ironia (amara) sottesa al fatto che chi provoca l'inquinamento, specie tramite la tecnologia (Apple, Amazon, Google, etc.), poi salga sul pulpito a rimproverare il popolo, "reo" di distruggere l'ambiente.
 
La scena post titoli di coda, poi, toglie qualsiasi dubbio sul fatto che il film sia un'operazione subliminale: mangiate scarafaggi, se volete salvare il pianeta. Ovviamente, quelli del WEF non mangeranno mai scarafaggi, poichè non sono cannibali, ma i loro burattini, a partire dalla schiava Nicole Kidman, non si fanno problemi a propagandare simili atrocità.
 
A chiunque interessato a sapere la verità sulle falsità climatiche, consiglio un film documentario vero, e non queste ridicole operazioni totalitarie: https://www.oval.media/it/clima-il-film-2023/
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