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Pauline alla spiaggia

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su Pauline alla spiaggia

di alan smithee
8 stelle

ERIC ROHMER – COMEDIES ET PROVERBES NR.3 “Chi parla troppo reca danno a se stesso”.

Pauline e Marion sono due cugine di 15 e 30 anni che decidono di trascorrere qualche giorno di fine estate presso la casa della più matura in una località balneare della Normandia.

Marion è bellissima e disinibita, quanto Pauline appare timida e un po’ goffa.

Incontrato un aitante maestro di surf ex fiamma della bionda trentenne, i tre si uniscono ad un più maturo etnologo di nome Pierre, divorziato, che suscita subito l’interesse di Marion, circostanza che fa ingelosire il surfista Pierre, ancora innamorato della bionda avvenente.

Pauline poi conosce in spiaggia il coetaneo Sylvain ed inizia a frequentarlo, così come la tresca tra Henry e Marion si consuma molto rapidamente, con la donna molto coinvolta e speranzosa di una relazione seria, quanto invece considerata come una delle molte avventure estive dallo scaltro uomo, che non perde tempo a tradirla con la venditrice ambulante della spiaggia.

Tanto farfallone l’uomo, da corteggiare senza pudore la giovane Pauline, che tuttavia lo respinge con energia.

Entrambe deluse, a vario titolo, dagli uomini che le hanno circondate in quei pochi ma concitati giorni, le due donne decidono di rientrare anticipatamente a Parigi, decidendo di fare ognuna ammenda di ciò che è capitato, e di conservare ognuna la propria versione dei fatti, leggermente differente a seconda di come ognuna di esse ha vissuto, direttamente o per interposta persona, i fatti e i tumulti amorosi di quei giorni.

Rohmer non si smentisce nemmeno in questa occasione e dirige un film che, nonostante la sgargiante e leggera atmosfera estiva carica di frivolezza, riesce a tingersi dell’amarezza che fa seguito al comportamento infingardo di chi si presenta come un amico, ma si rivela un bieco approfittatore da cui tenersi alla lontana.

E ribaltando anche la situazione tra le due protagoniste, ove la più apparentemente scaltra e desiderata, si rivela a conti fatti la vera vittima della strafottenza e del menefreghismo dell’uomo calcolatore e inaffidabile.

Due nuove eroine per un Rohmer che ama la donna e la rende eroina vittima, ma anche alla fine orgogliosa garante della solidità e della purezza di un sentimento vero e genuino come l’amore.

Amanda langlet (che tornerà ben più adulta con Rohmer in uno dei racconti sulle stagioni), la ricorrente ed avvenente più che mai Arielle Dombasle, oltre che i due noti Pascal Greggory e il torvo Feodor Atkine rendono il cast uno tra i più importanti, quanto a star, dei film di Rohmer.

 

 

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