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Leonor Will Never Die

Regia di Martika Ramirez Escobar vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Leonor Will Never Die

di alan smithee
7 stelle

locandina

Leonor Will Never Die (2022): locandina

FAR EAST FESTIVAL 24 - IN CONCORSO

"A love letter to conema".

Chicca cinefila che riflette sulla funzione del cinema nella vita, Leonor will never die è la insolita, grottesca e a tratti geniale opera prima della spiritosa e brillante regista filippina Martika Ramirez, che racconta la vita ormai dimessa di una ex valente sceneggiatrice ora in pensione, mentre vive nella sua vecchia casa colma di cimeli e fogli di sceneggiature rimaste da completare, tra l'affetto di un figlio Rudy che la invita a guardare avanti, e il rimpianto per l'altro figlio Ronaldo, morto da tempo ma che continua ad apparire sotto forma di fantasma benevolo.
Quando la donna apprende che un annuncio ricerca sceneggiature da proporre ad un festival, Leonor si convince a tirar fuori dai disordinato cassetti un vecchio progetto mai concretizzatosi dal titolo Il ritorno della quaglia, b-movie misto d'azione alla Macere più love story che vede al centro della vicenda un eroe muscolare che si chiama proprio Ronaldo come il defunto adorato pargolo.
Leonor è lanciatissima, ma il giorno che rimane vittima di un incidente assurdo come la caduta addosso di un televisore e rimane in cima, ecco che la mente della sceneggiatrice non riesce più a discernere la vita reale dallo script del film, che ritrova la stessa Leonor protagonista della vicenda a trama gialla, sotto forma di nonnina pingue in infradito che non rinuncia all'azione.
Martika Ramirez firma, con Leonor will never die, un delirio visivo cinefilo assai divertente, esagitato, ironico e riuscito, che vive la sua fortuna anche grazie all'estro sfrontato e al brio della sua irresistibile e scatenata protagonista, l'anziana donna-action Sheila Francisco, un terremoto naturale di simpatia, irruenza e anche in fondo di dolcezza.

Il film nel film incastonato nel cervello della protagonista in coma si trasforma in una follia che ibrida i generi e celebra ed esalta la libertà tipica del B-movie, capace di sconfinare senza vincoli sulle svariate sfaccettature emotive che solo una fervida mente umana libera da preconcetti può generare e tramutare con libertà di ispirazione e la giusta dose di ironia, in una storia che non si pone limiti né vincoli di sorta.

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