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Killer Elite

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Killer Elite

di axe
6 stelle

Mike Locken è un operativo di un'agenzia di spionaggio privata, che, si lascia intendere, compie il lavoro "sporco" per conto della C.I.A.; egli viene reso invalido da un amico e collega, che gli spara a tradimento, ferendolo gravemente, ma non uccidendolo, in virtu' del rapporto che lo lega alla vittima. Dopo un lungo percorso di riabilitazione, reso piacevole dalla relazione con un'infermiera, e nonostante sia ritenuto ormai "improduttivo" dai superiori, il protagonista torna operativo in un'operazione che prevede, tra l'altro, il coinvolgimento del suo ex-amico. Deve proteggere un esponente del partito di opposizione di un'imprecisata nazione dell'estremo oriente da attentatori di ogni genere, compresi alcuni "ninja". Dopo aver apprezzato alcuni capolavori di Sam Peckinpah, e letto opinioni contrastanti tra loro circa quest'opera, ho iniziato la visione con il beneficio del dubbio, e sono rimasto relativamente soddisfatto. The Killer Elite mi è sembrato un solido e divertente film d'azione; questo, nonostante la narrazione abbia un ritmo irregolare - ad una prima parte vivace, culminante nel ferimento di Mike, segue una fase intermedia, che mostra la riabilitazione del protagonista; in queste sequenze succede poco, ma il regista approfondisce lo studio del personaggio, evidenziandone il desiderio di riscatto e la voglia di vivere. Nella terza parte del film, prevale l'azione, particolarmente varia. Fughe, inseguimenti, sparatorie e combattimenti all'arma bianca la fanno da padrone. Ad arricchire la storia vi è un costante riferimento ad arti di combattimento ed etiche orientali - i personaggi con gli "occhi a mandorla" hanno comportamenti ed un senso dell'onore ben diversi rispetto quelli degli occidentali; una buona caratterizzazione del personaggio di Mike, il quale, per quanto schivo, non riesce a rimanere indifferente ai valori degli orientali; un'atmosfera malsana generata dalla costante incertezza sul ruolo dei personaggi, della conformazione degli schieramenti in lotta e dal mare di menzogne, dal quale sembra emergere lo stesso Mike, insieme ai compagni che ha scelto per la missione, i quali, forse non a caso, non godono di buona fama. Forse in quest'ultimo aspetto si rintraccia il pensiero di Sam Peckinpah, che tratteggia il profilo di un "eroe" - seppur, anch'egli, non puro, essendo Mike un personaggio vizioso e godereccio, contro un sistema malato. Quest'opera può deludere le aspettative dello spettatore che ne sceglie la visione esclusivamente in base al regista; al di là di questa valutazione, nella quale entrano anche parametri soggettivi, abbiamo un buon film di azione e spionaggio.

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