Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Il buon Rudy esce di prigione e incontra Ashley, sua corrispondente epistolare. I due si amano ma il fratello di lei, Gabriel, trama nell’ombra. Crede che Rudy conosca bene i segreti di un casinò e cerca di sfruttarlo per il colpo della vita. In questo triplo-quadruplo gioco non si fatica a scorgere la mano di John Frankenheimer. Il regista è convinto che i meccanismi di un buon thriller debbano ruotare attorno alle confuse identità dei personaggi e alle incerte finalità delle loro azioni. La sceneggiatura di “Trappola criminale” lo accontenta in tutto perché un colpo di scena ribalta la vicenda spingendola verso imprevedibili direzioni. Allora cosa non funziona? La storia di questi criminali on the road (o meglio, “on the snow”) scivola addosso senza incidere, messa in scena con una certa svogliatezza. Ben Affleck è un simpatico Big Jim ma affascina poco, la Theron è solo diligente, Sinise definisce un cattivo di maniera. Come film d’intrattenimento fa la sua figura, ma dall’autore di “Operazione diabolica” e “Ronin” era lecito aspettarsi di più.
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