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Educazione fisica

Regia di Stefano Cipani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Educazione fisica

di zombi
9 stelle

il disastro di una società, fuori e dentro le mura di una palestra. fuori si gioca a pallone con una freddezza disumana, dentro ci si dispera perdendo il controllo, tentando di salvare un salvabile devastante.

da una piece teatrale, un ottimo film di genere.

la palestra della scuola un pò acciaccata dagli anni, anche se pare, fosse già malmessa all'epoca della giovinezza di alcuni dei protagonisti, è il ring per un gioco al massacro non tanto tra il proletariato che la prole l'ha adottata e la media borghesia che invece saltella tra una relazione finita male e un matrimonio infelice, ma tra preside e genitori.

il motivo per cui i genitori sono stati convocati, in modo poco ortodosso, nella segretezza della palestra chiusa dalla preside è presto detto; non bisogna attendere troppo.

i genitori rimangono allibiti e scioccati perchè ovviamente le parole della preside non possono essere vere, dev'esserci il solito malinteso e la vittima si è confusa.

ma poi arriva la prova filmata e i genitori vengono messi di fronte al fatto nudo e crudo dallo schermo di un telefonino.

i genitori dopo una serie di reazioni confuse, tra cui l'incredulità di ciò che hanno fatto i loro figli e la disperazione del non essere stati capaci di crescerli adeguatamente , improvvisamente si alleano contro la preside, che ha laciato i figli piccoli con la baby sitter, e il film diventa una sorta di thriller dove la preside viene messa sempre più alla sbarra, asserragliata in ogni angolo di quella palestra, dove tra l'altro il fattaccio è stato escogitato e messo in atto, e infine come un branco inferocito la spaventano a tal punto che la costringono a rifugiarsi sopra la pertica.

il frutto non cade lontano dal proprio albero, e la reazione dei genitori, scatenata dall'ingenuità della preside che nelle sue intenzioni, c'era quella di fare un "favore", dicendo loro in anteprima ciò che avrebbe voluto fare, adempiendo ai suoi doveri, si stravolge a tal punto da perdere ogni contatto con la realtà tremenda e frustrante, e si trasformano in un tribunale da giustizia sommaria.

persa la bussola venuti a conoscenza che i loro figli sono come i figli visti tante volte alla televisione nei telegionrali e nelle immagini delle telecamere a circuito chiuso, vorrebbero corrompere la deontologia della preside, ma non avendo strumenti ne tempo per escogitare un piano migliore, subentra il sonno della ragione, e il mostro è bello che creato.

ma purtroppo anche di fronte a questa nuova tragica maglia di una catena difficile da spezzare, l'unica soluzione che gli homo homini lupus riescono a escogitare, è quella di rintracciare un capro espiatorio, ovviamente che verrà ricompensato con la più sporca delle monete.

un film che non da tregua, con interpretazioni eccellenti da parte di un cast ben assortito e ben amalgamato, con una sorprendente angela finocchiaro che ovviamente riluce e fa difetto per il suo essere una commediante.

rea e santamaria, rappresentano una media borghesia disorientata dall'illusione di un benessere finanziario che non li mette al sicuro da eventi che non riescono a controllare, mentre rubini e finocchiaro sono i sottoproletari che hanno adottato il bambino "diverso" e vengono (s)travolti dalle infinite domande che si affastellano nella loro mente su un futuro che pare loro finito.

 

 

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