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Beatrix

Regia di Milena Czernovsky, Lilith Kraxner vedi scheda film

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La recensione su Beatrix

di alan smithee
5 stelle

scena

Beatrix (2021): scena

SICILIA QUEER FILMFEST 2021

 Elogio alla quotidianità; idillio dell'attimo che scorre, della noia che caratterizza l'agire quotidiano; del gesto qualunque che tende, o forse piuttosto pretende, di trasformare in cinema il qualunquismo di un vivere che in realtà è piuttosto un sopravvivere, per lottare a rapportarsi con gli altri in un mondo tutto spigoli e sensazioni trattenute.

Beatrix raggiunge una casa, forse sua, forse presa in prestito da qualcuno...chi può dirlo, circondata da un verdeggiante giardino.

Le riprese ravvicinate non ci permettono di ipotizzare localizzazioni né di conoscere dettagli ulteriori, se non specifici e ravvicinati di un appartamento che ha bisogno di essere riportato alla vita corrente, preannunciando da alcuni dettagli il fatto che possa essere stato disabitato per mesi.

scena

Beatrix (2021): scena

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Beatrix (2021): scena

Senza affanni la ragazza riordina, si trucca, dà da mangiare ad un gatto. Prepara da mangiare per sé e per due ospiti che accoglie in giardino. Beatrix prova una generale diffidenza nei confronti del sesso opposto, mentre al contrario si dimostra più accomodante con le donne che si trova ad ospitare.

Beatrix non a caso cerca un inquilina a cui affittare una stanza, e la ragazza della coppia che si presenta potrebbe essere la persona giusta.

Diventa interessante filmare l'attimo qualunque? Il gesto che ci induce a sopravvivere all'inedia; il lavoro che ci occupa nel dare corso alle faccende quotidiane.

La telecamera sonda fin nel sacco dell'aspirapolvere per cercare di buttar fuori elementi che possano sviscerare uno stato d'animo trattenuto sino al disagio, della protagonista, ma anche di chi la segue in questo suo percorso qualunque che filma lo scorrere del tempo come fosse una narrazione. Le due registe Milena Czernowski e Lilith Kraxner escogitano ogni espediente per convincerci che quella è la rappresentazione del quotidiano: anche con situazioni scabrose che trovano la protagonista seduta sul bordo della vasca mentre si lava i denti, et si tira giù gli slip e fa la pipì direttamente in vasca.

Il carattere mediamente mediterraneo che caratterizza idealmente noi abitanti della zona meridionale europea, ci induce piuttosto ad esplodere di fronte a fenomeni di disappunto su ciò che non ci trova in sintonia, e a urlare il nostro disagio, a manifestarne ogni sfaccettatura con la gestualità e teatralità ritenute più opportune.

L'atteggiamento tendenzialmente più mitteleuropeo incoraggia, al contrario, l'implosione, il tenersi tutto dentro, e il film, a tratti sgradevole e talvolta snervante, riesce tuttavia a rendere palese in modo apprezzabile questo sentimento di imbarazzo nei confronti di una vita che scorre senza sussulti, rendendo palese il disagio della protagonista.

Fino ad un finale che, nonostante tutto, si apre ad un barlume di speranza.

"-E poi cos'è successo?

-Semplicemente ho capito che non importa.

-Cosa?

-Di cosa c'è lassù."

Più terreno e quotidiano di così è difficile da concepire come concetto di vita.

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