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A Classic Horror Story

Regia di Roberto De Feo, Paolo Strippoli vedi scheda film

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La recensione su A Classic Horror Story

di daniele64
7 stelle

La credibilità sta a zero ma si vede con piacere ....

Cinque sconosciuti , durante un viaggio in car-pooling verso il Sud Italia , si trovano in una situazione inspiegabilmente pericolosa ... Il giovane regista Roberto De Feo , dopo il buon successo del suo primo film , " The nest - Il nido " , fa causa comune con un altro giovane cineasta , l' esordiente Paolo Strippoli , e trasferisce le ambientazioni dal plumbeo Piemonte alla solatia Puglia , ma le atmosfere rimangono lugubri e malsane . Se là ci si trovava in un anomalo zombie movie , qui siamo in un horror che affonda le sue radici tra le folkloristiche ed esoteriche origini della Mafia , miscelando l' attualità con arcani e sinistri culti misterici ( parecchio improbabili , a dire il vero ! ) .

 

La crociata a difesa del genere di “A Classic Horror Story” - Libertà  Piacenza

 

Essendo , come dice il titolo , una classica storia dell' orrore , la pellicola sembra un condensato di palesi citazioni cinefile , da " Midsommar " a " La casa " , da " Le colline hanno gli occhi " a " The wicker man " e da " Il rituale " a " Non aprite quella porta " . Ma tutti quelli che possono apparire stereotipi o banali richiami ad altre pellicole , hanno un senso che solo la visione del film riesce a spiegare , anche se , con un po' di attenzione , la svolta non è proprio imprevedibile . Infatti questa pellicola può essere vista anche come una metafora critica della nostra società moderna , intrisa di triste voyeurismo ed affamata di immagini violente o perverse con cui i mass media ci inondano a getto continuo . Quelle tragedie quotidiane che seguiamo con tanto interesse in TV , come se fossero fiction , senza pensare alle reali sciagure che sono ed alle sofferenze che comportano . La storia , va detto , funziona piuttosto bene ed è ben girata tecnicamente e visivamente , grazie anche all' eccellente fotografia di Emanuele Pasquet . Si tratta infatti di una pellicola molto curata , con un ottima ricostruzione delle locations e con maschere e trucco su magnifici livelli . Cast giovane ma molto efficace , che vede solo un paio di volti abbastanza noti : la bravissima Matilda Lutz , già vista in altri film del genere ( speriamo che non si specializzi ! ) e Peppino Mazzotta , il Fazio degli sceneggiati televisivi di Montalbano . In definitiva , un film horror truce ma non troppo splatter , con una riuscita colonna sonora originale , arricchita da un paio di brani di cinquant' anni fa che , nella contestualizzazione delle scene , diventano assai inquietanti . Quindi , nonostante la produzione Netflix , una pellicola piacevole e godibile , da 7 abbondante .

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