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Tremila anni di attesa

Regia di George Miller vedi scheda film

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La recensione su Tremila anni di attesa

di port cros
7 stelle

Voto: 6,5 su 10

Tilda Swinton

Three Thousand Years of Longing (2021): Tilda Swinton

 

75° FESTIVAL DE CANNES 2022 – FUORI CONCORSO

 

 

Alithea (Tilda Swinton) è una solitaria studiosa inglese di narratologia, in viaggio a Istanbul per tenere una conferenza su miti e leggende, che in una bottega di anticaglie acquista un'antica ampolla deformata. Cercando di pulirla con lo spazzolino da danti nel bagno della sua stanza d'albergo provoca quell'azione di sfregamento atta a far fuoruscire il genio (djinn) che si trova intrappolato all'interno (Idris Elba), che le offre di esaudire i proverbiali tre desideri.

 

Alithea, che si ritene soddisfatta della sua esistenza completamente dedicata allo studio e alla ricerca e professionalmente a conoscenza che questo tipo di racconti tradizionali spesso contengono un ammonimento e un avvertimento a non esagerare, resiste alla tentazione di esprimere i tre desideri, dubitando che invece di una strabiliante opportunità rischino di rappresentare una insidiosa trappola per chi li richiede. Ne nasce un dibattito in cui il genio della lampada racconta le vicissitudini che da tremila anni, dai tempi della regina di Saba, l'hanno portato dentro e fuori le ampolle, ad esaudire desideri dei più disparati personaggi, in particolare alla corte dei sultani ottomani, non sempre migliorando la vita dei successivi padroni.

 

Tilda Swinton, Idris Elba

Three Thousand Years of Longing (2021): Tilda Swinton, Idris Elba

 

George Miller tenta un'inedita incursione nel fantasy ispirata alle Mille e una notte , che lo porta stilisticamente e concettualmente lontano dall'azione di Mad Max. Questa è piuttosto una fantasia romantica, con il bisogno di amare e di essere amati costantemente alla radice dei desideri espressi al genio nel corso dei millenni e anche della conversazione nella stanza d'albergo tra due solitudini, quella dello stesso djinn intrappolato per secoli in vari contenitori e quella auto-imposta della professoressa, che tuttavia si scopre meno algida e distaccata di quanto lei stesse si credesse.

 

Miller affronta il tema magico e favolistico con gusto divertito per l'esotico ed il fantastico, riuscendo ad intrattenere e a colpire con una buona dose di originalità, seppure sovente adottando un immaginario disneyano che accresce l'impressione di trovarsi dentro una favola ma smorza gli aspetti delle storie che dovrebbero risultare più oscuri.

Tutta la prima parte del film riesce a catturare lo spettatore, per la bravura dei due protagonisti (Tilda Swinton sempre una garanzia) nei dialoghi nella stanza d'albergo e per il fascino dei viaggi nel tempo e nel mito dei racconti del djinn. La seconda parte, quando il genio viene rimbottigliato per essere trasportato da Alithea a Londra, dove si deve confrontare con inquinamento elettromagnetico e insopportabili vicine xenofobe, è francamente più debole per cui il film si chiude in tono minore.

 

Voto: 6,5 su 10

 

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