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Siccità

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su Siccità

di Souther78
4 stelle

Opera controversa e controvertibile, che sembra gettare il sasso e nascondere la mano: si denuncia la dittatura vigente, dietro allo spauracchio delle continue emergenze, oppure si avalla la narrativa emergenziale di regime? Ai posteri l'ardua sentenza! Peccato per cast e regista che sembrano appannati, in una trama sbiadita e priva di interesse.

Commedia o dramma? Difficile propendere per il primo genere: non c'è poi granchè da ridere, in effetti. L'intera rappresentazione sembra più che altro mirata alla critica sociale, ma si stenta a comprenderne esattamente il contenuto: si stigmatizza la dittatura instaurata a colpi di emergenze, oppure si avalla tutto ciò, stigmatizzando chi la critica? Soprattutto considerando che il regista sembra suggerire, all'unisono con le istituzioni, che chi si oppone alla dittatura sia un cretino ignorante squadrista, e ciò non depone tanto a favore della prima ipotesi. Tra l'altro, la siccità mostrata nel film è reale, a differenza di quella usata dai vari kapò di regime solo pochi mesi fa, per limitare i diritti dei cittadini, e a differenza della più grande operazione di marketing politico della storia contemporanea: la pantomima covidiota.

 

Le storie di umanità varia si intrecciano sullo sfondo di una città divisa, assetata (e non solo di acqua) e spettrale, in una fotografia virata prepotentemente sui colori caldi, a calare nell'atmosfera da cui prende il titolo l'opera. Il primo difetto che si para innanzi allo spettatore è lo scarso interesse suscitato dalle vicende narrate: gli attori più capaci, Orlando e Mastandrea, sono esposti al ridicolo di personaggi senza capo nè coda, inspiegati, irrisolti, affastellati così, tanto per inanellare dramma su dramma. L'unica storia che si solleva dalla media è quella del professore, sapiente rappresentazione dei guru televisivi della covidiocrazia. Per il resto, si ha una sensazione costante di insensatezza, ci si aspetta svolte che non arriveranno, colpi di scena mancanti, guizzi non pervenuti. Insomma, siamo al cospetto di una commedia che non fa ridere, o di un dramma che non emoziona? In ogni caso, il bersaglio sembra mancato e lo spessore potenziale o presunto si perde nel pressapochismo, che a tratti sfocia nel macchiettistico: i personaggi sono poco credibili e convincenti.

 

In conclusione, un film trascurabilissimo, la cui unica rilevanza potrebbe esser quella di mettere a nudo certe dinamiche del presente, ma che a quanto pare sono affrontate in modo troppo controverso per comprendere se vi sia una autentica (e proficua) critica, oppure soltanto una mera dichiarazione di obbedienza al regime. Peccato vedere un autore che ha dato tanto al cinema nostrano ridotto a ciò.

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