Regia di Ryûsuke Hamaguchi vedi scheda film
Film giapponese degno di nota, che per fortuna è riuscito a farsi strada fino in Italai.
Mi è piaciuto questo film giapponese, da parte di un regista che certamente si rifà ad Eric Rohmer. Questo sia per il carattere delle storie raccontate, che per l'abitudine di indicare il tempo con delle didascalie.
Sono vicende curiose, quelle narrate, ma in fondo sono solo vita reale e quotidiana. Lo stesso si può dire dello stile, dei dialoghi e dei personaggi, che sono realistici e ricchi di verità. È un film che rappresenta la vita com'è, anche quando è buffa, beffarda, tragica o gioiosa.
L'episodio che mi è piaciuto del film è forse quello della ragazza la quale si ritrova la migliore amica che sta iniziando una storia con il suo ex, che lei aveva tradito...
Ma tute le storie raccontate sono interessanti.
Il regista muove la macchina da presa e fa alcuni carrelli fluidi e lenti; tuttavia non teme i piani sequenza. Ce ne sono un paio, ma sono ben retti però dagli interessanti dialoghi, e non annoiano.
A proposito, Fuori Orario ha mandato in onda la versione sottotitolata, ma devo dire che avrei visto volentieri quella doppiata (che esiste). Questo perché per star dietro ai fitti dialoghi, bisogna distogliere parecchio lo sguardo dalle immagini. I sottotitoli, inoltre, tradiscono una traduzione dall'inglese, a causa dei numerosi “calchi”.
Comunque, è un film da vedere e da far circolare, che umilia tante altre produzioni moderne, fiacche e noiose.
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