Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Abbandonata dal fidanzato impegnato nella guerra di Corea, una giovane donna (Anne Baxter) d'impulso si lascia adescare da un consumato Dongiovanni (Raymond Burr) il quale, fattala ubriacare, la porta a casa propria per sedurla. È allora che la donna, per difendersi, lo colpisce, trovando il nome dell'uomo il mattino seguente nelle colonne di cronaca nera. Immemore del presunto omicidio, la ragazza viene catturata nella ragnatela di uno spavaldo direttore di un quotidiano locale, che con la scusa di fornirle un ottimo avocato le fa vuotare il sacco. Ma la vera colpevole è un'altra.
Con il consueto mestiere, Lang - reduce da due anni di disoccupazione forzata dovuta alle persecuzioni maccartiste - riprende in parte la struttura de La donna del ritratto, virandola al femminile ed affidandosi alla robusta sceneggiatura di Charles Hoffman (da un racconto di Vera Caspary, già sceneggiatrice del riuscitissimo Lettera a tre mogli). Il risultato è ineccepibilmente all'altezza del rango del regista, che comunque considerò il film un'opera minore.
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