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I Cassamortari

Regia di Claudio Amendola vedi scheda film

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La recensione su I Cassamortari

di mck
6 stelle

L’infinita fabbrica del Verano, ovvero: “M’ha fatto fa’ la cristallizzazione, s’è presa l’anello!” (un incenerito pizzico di carbonio zircondiamantificato è per finché ce n'è).

 

Il film parte benino, tra i marmi funebri a giocare non a guardie e ladri o cowboy e indiani, ma a barellieri/paramedici e ricoverandi/ospedalizzandi, poi prosegue maluccio, se non malaccio, per una buona mezz’ora di assestamento, e la colpa è prettamente non della sceneggiatura in sé - scritta, partendo da un soggetto firmato con Francesca Neri, dallo stesso Claudio Amendola (qui alla sua terza prova da regista dopo “la Mossa del Pinguino” e “il Permesso - 48 Ore Fuori”) con Roberto Jannone, Kissy Dugan e la collaborazione di Luigi Di Capua e Alessandro Regaldo - ma degli sceneggiatori: troppe mani scoordinate, quindi, che troveranno un bel ritmo solo nella parte centrale (il finale giunge a compimento senza sforzi, sfruttando l’abbrivio macinato nell’ora precedente, ed ha un bell’ultimo guizzo in fermo immagine), perché il problema de "i Cassamortari" sono una manciata di linee di dialogo disarmoniche, avulse, impacciate, fuori luogo e posticce, atte a caratterizzare, con tocchi nelle intenzioni comici e al contempo informativi, i personaggi, che invece risultano essere tratteggi didascalici poco divertenti e molto ridondanti: però se si supera quell’accatastarsi d’impasse, il gioco vale la candela: Massimo Ghini carbura come un diesel sulla distanza, Gian Marco Tognazzi ospita la macchietta con grazia, Lucia Ocone - la migliore in campo - in veste di milf fatale ingrifa il giusto, Sonia Bergamasco non esagera col dramma e il metodo, Giuliana Lojodice (Riusciranno i Nostri Eroi…, la Vita è Bella, Fuori dal Mondo) è un enorme valore aggiunto, Alessandro Sperduti gestisce bene il ruolo di Riccardo Pirrone feat. Luca Morisi, Piero Pelù - alla fine dei conti l’attore col minutaggio maggiore, molto spesso e volentieri in campo, se pure orizzontale, o tassidermizzato verticale, s’è per questo, doppelgängerosamente madametussaudato, o financo sospeso in aria… - ci mette pure due canzoni storiche (Toro Loco e Bomba Boomerang) e una nuova, compendio di uno stile/contenuto che non aggiunge alcunché al portfolio, mentre la giovane semi-esordiente Alice Benvenuti è quella che funziona di meno, ma ci può stare. Piccoli ruoli poi per Edoardo Leo (il più importante, nel prologo e poi in parete), Massimo Dapporto, Antonello Fassari e Silvia Salvatori.

 

Piero Pelù

I Cassamortari (2021): Piero Pelù

 

Fotografia di Maurizio Calvesi. Montaggio di Mirko Platania e Cecilia Zanuso. Musiche del suddetto Piero Pelù in coppia con Valerio Carboni.

Producono PaCo e Neo Art con il “sostegno” di Regione Lazio e MiC (ex MiBACT). Distribuiscono Amazon e Vision. Taffo ed Exequia ci mettono nome, “location”, un po’ di “coraggio” e/o faccia come il culo e matte risate dai loro social media manager. Ferrero (quella di Alba, in provincia di Lussemburgo) e Rinascente un po’ invasive, Microsoft e Sky in normale mimesi diegetica. Camei “digitali” di Massimo Ferrero (quello attualmente ai domiciliari), Paola Cortellesi, Peppe Vessicchio ed altri.

L’infinita fabbrica del Verano, ovvero: “M’ha fatto fa’ la cristallizzazione, s’è presa l’anello!” (un incenerito pizzico di carbonio zircondiamantificato è per finché ce n'è). 

* * ¾ - 5½    

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