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The Chess Players

Regia di Satyajit Ray vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Chess Players

di alan smithee
7 stelle

locandina

The Chess Players (1977): locandina

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 - RETROSPETTIVA SATYAJIT RAY

Nella metà dell'800 la Gran Bretagna domina gran parte del vasto territorio indiano, attraverso la Compagnia delle Indie, il cui governatore si decide ad inviare il generale inglese Outram (lo interpreta il noto attore e regista Sir Richard Attemborough)

, alla conquista del regno di Awadh, approfittando del malgoverno del suo re, ben più interessato all'arte che alla politica e alla tattica di difesa dei confini. 

scena

The Chess Players (1977): scena

Saeed Jaffrey

The Chess Players (1977): Saeed Jaffrey

In questo contesto, nel medesimo regno, seguiamo le vicende di due debosciati e nobili proprietari terrieri che, completamente disinteressati ai rispettivi interessi, e ancor di meno legati alle proprie consorti, organizzano una sfida a scacchi che finirà per occupare completamente le relative giornate di entrambi, tanto da porli completamente al di fuori della realtà, impegnati in una perenne sfida teorica che finisce per far perdere ad entrambi il senso di appartenenza al proprio territorio, al momento storico che stanno vivendo, rendendoli anche completamente avulsi da ogni residuo sentimento nei confronti di una famiglia sempre più distante ed estranea.

Attraverso il gioco degli scacchi, la teoria e lo sfondo bellico che circonda i due inaffidabili giocatori, tenta un confronto ardito, in cui teoria e realtà dei fatti tendono a stridere e a male accoppiarsi, anche quando la materia del contendere si dimostra molto simile, seppur rapportata a situazioni decisamente troppo diametralmente opposte per poter essere in qualche modo in grado do convergere.

Satyajit Ray

The Chess Players (1977): Satyajit Ray

Con la sapida ironia di cui è particolarmente dotato, Satyajit Ray utilizza i suoi stolti, ignavi protagonisti, e nello sfondo più generalizzato l'altrettanto debosciato ed inetto re dedito precipuamente a soddisfare le proprie personali passioni, più che agli interessi del suo paese, per formulare una critica acuta e pungente contro una classe dirigente incapace di mostrare l'impegno e l'orgoglio atti a mantenere l'indipendenza politica ed economica di un paese da troppo tempo sfruttato e colonizzato da una potenza occidentale in grado solo di spolparne le risorse, confermando il suo ruolo di superficiale dominatore, propenso solo a trarre immediati vantaggi, senza ricambiare con alcun giovamento alla popolazione locale, sfruttata ed impoverita fino all'indigenza. 

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