Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Alain Resnais compie un elegante e un po’ ridondante esercizio di stile, partendo da un’idea tanto semplice quanto accattivante che è poi un adattamento di una commedia teatrale di Alan Ayckbourn: prendere due attori, un gruppetto di personaggi, un teatro di posa e una serie di situazioni predefinite che si svolgono nell’arco di cinque anni, mostrando come il loro esito possa cambiare a seconda che si pronuncino determinate battute al posto di altre.
Attorno a questo canovaccio si sviluppa un doppio film a episodi che vede protagonisti i bravissimi Pierre Arditi e Sabrina Azema, che grazie al trucco e a una buona dose di istrionismo, riescono ad incarnare con credibilità ora i Teasdale e i Coombes, coniugi borghesi in crisi, ora i due proletari in cerca di riscatto sociale, il tutto nella bucolica e nebbiosa campagna di un piccolo paesino dello Yorkishire che fa da sfondo agli intrecci sentimentali dagli esiti variabili delle varie coppie.
L’espediente delle variazioni sul tema che cavalca la teoria dell’effetto farfalla funziona grazie alle ottime interpretazioni e ad una sceneggiatura ricamata di dialoghi abbastanza briosi e arguti, dalla forte impronta inglese soprattutto nella satira e nell’umorismo, ma potrebbe andare avanti all’infinito, e infatti la durata eccessiva (ben 2 ore e 20 minuti ciascuno!) finisce per annacquare lo spunto di partenza, e la visione ne risente stancando lo spettatore. Il dettaglio del fumo, tra l’altro è accessorio e non determinante nonostante stia nel titolo, così che i due film alla fine, salvo qualche piccola variazione nello spazio dato ai personaggi, si somigliano e si riescono a vedere entrambi fino alla fine con non poco sforzo.
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