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L'ultimo libro

Regia di Lina Roessler vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo libro

di Furetto60
7 stelle

Ottimo film e intensa prova attoriale dell'immarcescibile Michael Caine, non è da meno Aubrey Plaza

Lucy Stanbridge, aspirante editor, ha ereditato dal padre defunto, la casa editrice di famiglia, purtroppo sull’orlo del fallimento, dunque ha un disperato bisogno di un bestseller. Insieme alla sua collaboratrice scopre che Harris Shaw, un autore che anni prima aveva dato lustro all'azienda, è in debito con loro, perciò, si rivolge a lui per provare a risollevare le sorti della casa editrice ed evitare di svenderla al viscido sciacallo Jack.

Harris Shaw è però diventato un arteriosclerotico anziano, misantropo e intrattabile, abbrutito dall’alcol di cui fa largo abuso; tuttavia, la giovane tenace e ottimista lo persuade ad onorare il vecchio impegno. Così dopo qualche ritrosia, il vecchio scrittore si mette al lavoro e il romanzo prende vita. Shaw è l’opposto di Lucy: scorbutico, solitario, burbero, irascibile, sprezzante verso la vita e perfino verso la propria arte, tanto da classificarla come un insieme di “puttanate”, concetto che ripete spesso fino a farlo diventare un “refrain”, è un personaggio tormentato, arrogante e capriccioso, ma dietro la sua spavalderia volgare, nasconde in fondo un animo nobile e sensibile. Viene persuaso da Lucy ad intraprendere un tour promozionale, che si trasforma in un volo acrobatico senza rete: Shaw è imprevedibile, a volte insulta il pubblico, in altre occasioni urina sui suoi libri, rifiutandosi di leggere brani del proprio romanzo ai critici che odia e ad un pubblico giovane, che giudica superficiale e poco incline a riflessioni culturali. Malgrado tutto, grazie a queste dissacranti performance “artistiche” di dubbio gusto, Shaw diventa  un personaggio “colorito e anticonformista” che spacca sui social e acquisisce migliaia di visualizzazioni, ma il suo libro continua a non  tirare; Lucy allora s’inventa un geniale metodo per incentivare l’acquisto del romanzo, fa leggere alcuni passi “significativi” a dei giovani e poi posta i video su you tube, le vendite decollano, ma l’equilibrio di Shaw è sempre più instabile, finisce ustionato, quando in preda a un furore parossistico, incendia la libreria dove sono esposti i suoi libri. Nel rapporto burrascoso dei due, si passa dal conflitto generazionale alla solidarietà umana, in sostanza un percorso di formazione e crescita per entrambi. Il film è un’opera drammatica, commovente ed  efficace, grazie all’ indiscusso talento del protagonista Michael Caine, la sua maturazione nella storia, che è parallela a quella di Lucy alias la brava e bella Aubrey Plaza, è uno dei migliori pregi della pellicola, capace di suscitare belle emozioni, consentendo di riflettere sull’importanza degli affetti e il valore della cultura: questa di oggi è molto ”fluida” qualcuno direbbe liquida, io penso addirittura volatile; la lettura del quotidiano cartaceo o del libro da sfogliare, non è un comportamento da ottusi retrogradi refrattari al progresso e innamorati di un passato che non può tornare, ma semplicemente la consapevolezza di chi dà il giusto peso e valore ai concetti, che vanno letti, riletti, assimilati e poi conservati, non archiviati, ma al momento opportuno ripresi, a fronte di un’informazione “mordi e fuggi” che non lascia niente. Ottimo film

 

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