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Trama

Una bella famiglia del sud è unita da un rapporto profondo, nonostante alcune incomprensioni: sono Franco, il padre che ha dedicato la vita ai suoi cari e al lavoro, il figlio Andrea, studente universitario con le proprie ambizioni e inquietudini, la figlia Alessandra, dolce e sensibile con il sogno di diventare maestra d’asilo, la moglie Anna apprensiva e amorevole; e il fratello maggiore, Silvano, a cui Franco è molto legato. Un giorno, un ictus colpisce Franco improvvisamente. Si tratta di una tragica sorpresa che sconvolge la sua vita e quella dei suoi cari, ma che diventa per tutti un momento di crescita interiore. Ha inizio così un percorso terapeutico dell'anima reso possibile dall'amore della famiglia e degli amici che si incontrano lungo la strada, alla ricerca di un nuovo equilibrio che non si potrà mai dare per scontato.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"La nota principale che sembra risuonare nel film è certamente drammatica, struggente, da togliere il fiato nei polmoni e strozzarti. Come può essere diversamente l'intento di raccontare argomenti come la malattia e la sofferenza per quanto il racconto di queste possa anche essere sincero e delicato? Eppure in quello che apparentemente potrebbe essere l’inferno, c'è invece la vita. Quella "bella". Semplice, potente e piena d'amore. È così che in Bentornato papà la malattia non è raccontata solo come momento doloroso, qui è soprattutto l'occasione per una famiglia di ritrovarsi, concedendosi tutto quel tempo necessario per parlare, capirsi, spiegarsi. Un tempo sospeso, in cui poter abbattere quei muri costruiti involontariamente negli anni, muri fatti di silenzi e di piccole e anche grandi incomprensioni. In una stanza di ospedale, davanti al letto di un marito e di un padre, con un po' di coraggio, ci si può guardare finalmente di nuovo negli occhi e ritrovarsi con tutto il proprio amore. Ma diviene anche il tempo della formazione e della forza. La malattia diviene dunque anche il motore del cambiamento dei protagonisti. Franco ritroverà intorno a sé la propria famiglia, confortato dalla forza e dall'amore della moglie Anna, una donna coraggiosa e sensibile, e della figlia Alessandra, una ragazza intelligente e forse ancora un po' immatura. Le vite di queste due donne saranno stravolte dalla malattia di Franco, entrambe dovranno ricostruire il proprio universo e le proprie certezze. Per Franco sarà anche e soprattutto occasione di confronto con il figlio Andrea, un ragazzo ribelle e inquieto, che di fronte a un evento così importante e doloroso metterà da parte tutte le proprie debolezze e le proprie paure, riuscirà a vincere e superare i suoi fantasmi per diventare finalmente grande. I personaggi quindi, di fronte alla malattia di Franco, hanno un'evoluzione e alla fine del film si ritrovano cresciuti, cambiati, in grado di affrontare con successo delle sfide, nonostante tutto quello che accade.

L'ambientazione è caratterizzata principalmente dal dualismo e dal confronto tra la dolcezza della campagna pugliese, dove si erge la villetta famigliare di Franco e di Zio Silvano, un luogo molto caro a Franco, dove l’amore e la famiglia sono protagonisti, e l'ospedale, dove invece si consuma la malattia e la lotta per la vita.

La narrazione si svolge nelle villette di famiglia nelle campagne pugliesi, nelle strade di una cittadina barocca e in un ospedale cattolico. Una fotografia calda, che predilige i toni del giallo, come a seguire le sfumature del grano, simbolo di vita, racconta le prime location, mentre l'ospedale è caratterizzato da colori più freddi, come dal blu che racconta nell’immaginario la durezza ed è, soprattutto nel territorio pugliese, simbolo dell'acciaio. Il linguaggio visivo segue quindi la narrazione, cercando di accompagnare attraverso le immagini i sentimenti dei protagonisti e le emozioni raccontate dalle dinamiche narrative.

Bentornato papà è anche un film onirico che rappresenta, attraverso la crisi esistenziale, il senso della vita: la famiglia".

Trailer

Commenti (5) vedi tutti

  • Tutti bravi gli attori ma il film è piatto, non emoziona, la trama è prevedibile e il finale scontato, un melodramma di cui si può fare a meno, voto sotto la sufficienza.

    commento di DemetrioGrandinetti
  • Una regia molto ambiziosa alla quale pero non corrisponde un risultato adeguato alle aspettative che sicuramente erano alte. La rappresentazione è troppo patinata per risultare credibile e anche le emozioni che avrebbero dovute essere forti risultano annacquate e poco coinvolgenti insomma. No, non ci siamo proprio.

    commento di spopola
  • Sembra la puntata di una qualsiasi fiction del Lunedì sera di Rai1, ma con meno dignità.

    commento di Cruising
  • Un film contraddistinto da intensa emozionalità (ed anche tristezza), diligentemente diretto ed interpretato che tocca tematiche importanti personali e familiari. Non un capolavoro ma la piena sufficienza la vale sicuramente.

    commento di bombo1
  • Film riflessivo ma fatto anche in maniera interessante.voto.6.5.

    commento di chribio1
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