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Balla la mia canzone

Regia di Rolf de Heer vedi scheda film

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La recensione su Balla la mia canzone

di FilmTv Rivista
8 stelle

Il centro del mondo del coraggio è Julia, una ragazza spastica condannata dalla malattia a dover dipendere dagli altri e in particolare da Madelaine, la sua assistente sociale. Sul rapporto tra le due donne, Rolf de Heer, già regista del film “maledetto” “Bud Boy Bubby”, imbastisce una sofisticata lezione sul concetto di normalità, che ribalta come un guanto quello putrido del senso comune. La freak Julia è più sana della psicotica Madelaine, vittima delle sue inconsistenti storie d’amore e incapace di provare qualsiasi sentimento, abile solo a scaricare le sue frustrazioni sul più debole. Julia al contrario, nonostante comunichi col mondo solo attraverso un sofisticato computer vocale, trasmette al prossimo una straordinaria voglia di vivere e di amore, che raggiunge il momento più alto durante la toccante straordinaria danza con Eddie della canzone della sua vita. Scritto e interpretato dalla rivelazione Heather Rose, il film colpisce perché non la rende un fenomeno da baraccone o un oggetto dell’umana pietà, ma un personaggio drammatico , che racconta i suoi bisogni e il suo dolore quotidiano, con una dignità che non chiede sconti e le conferisce un fascino in grado di catturare personaggi e spettatori.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 48 del 1999

Autore: Fabrizio Liberti

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