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S.O.S. Summer of Sam. Panico a New York

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su S.O.S. Summer of Sam. Panico a New York

di Donapinto
8 stelle

Primo film di Spike Lee che non tratta tematiche prettamente legate alla comunità afroamericana, questo S.O.S. SUMMER OF SAM si ispira alle gesta di David Berkowitz, psicopatico che tra il 1976 e il 1977 assassino' sei persone nella città di New York, guadagnandosi l'appellativo di "killer della calibro 44", anche se lui stesso si ribattezzò "Figlio di Sam". Pellicola poco considerata nel nostro paese (anche in patria mi risulta) e poco rivalutata anche nell'edizione home video. Ricordo che chi era interessato a vederlo, fosse convinto si trattasse del solito thriller con serial killer all'opera. In realtà la figura di Berkowitz, seppur importantissima, resta abbastanza defilata. Spike Lee si preoccupa principalmente di realizzare uno spaccato metropolitano della Grande Mela, narrandoci la torrida estate del 1977. Film corale come solo Lee sa fare. Tranne lo stesso regista nella parte di un reporter e Curt Hatwater in quello di un agente della omicidi, non figura nessun'altro personaggio di colore nel film. L'azione si svolge nel Bronx, dove ci viene descritta una comunità Italo-americana chiusa e ottusa, che pende dalle labbra del boss del quartiere don Luigi (Ben Gazzara). Intolleranza verso il diverso, in questo caso Ritchie (Adrien Brody) un punk segretamente bisessuale (e forse anche un po' instabile psichicamente) che si esibisce e prostituisce in un locale gay, tanto basta per farlo divenire il sospettato numero uno. Una coppia di giovani sposi, Donnia (Mira Sorvino) e suo marito Vinny (John Leguizamo), con quest'ultimo innamoratissimo della sua bellissima e ingenua moglie, ma che tradisce ripetutamente, finché non viene scoperto e lasciato, cadendo così nello sconforto più totale (ne conosco un paio di soggetti del genere, cornificatori seriali, che una volta lasciati dalle rispettive mogli sono caduti in depressione. Salvo poi, non contenti, risposarsi e continuare imperterriti a cornificare, nonostante la non più verde età di 56 e 63 anni). Splendido affresco di un'epoca, con la disco-music che spadroneggiava e il punk che con coraggio cercava di emergere sfidando tutte le convenzioni borghesi. Curatissima la colonna sonora, con molti classici della disco e tre celeberrimi brani dei Who: Summertime Blues, Baba O'Riley e Whon't Get Fooled Again.

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