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La regola d'oro

Regia di Alessandro Lunardelli vedi scheda film

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La recensione su La regola d'oro

di alan smithee
4 stelle

TAORMINA FILMFEST 66- EVENTO SPECIALE

Ettore torna in patria da eroe, dopo esser stato prigioniero in Libano durante una missione militare alla quale partecipava in veste di soldato.

Eroe suo malgrado, dovrà cercare di gestire questa popolarità violentemente impostagli dalle circostanze, e, visto che non gli è possibile dimenticare come vorrebbe, cerca almeno di concentrarsi sulla sua vicenda intima, in cui parte integrante di tutto ciò che è stato è una donna, ed una storia d'amore scomoda e ignorata da una diplomazia disposta a tutto pur di salvare un suo cittadino, ma sorda dinanzi a pari esigenze qualora provengano da individui considerati estranei, e come tali non idonei a beneficiare dell'attenzione spasmodica rivolta a lui, coscientemente falso eroe in ostaggio presso i fondamentalisti siriani, eletto a furor di popolo a simbolo di una popolarità mediatica da cui in troppi sembrano dipendere, speculandoci.

Nel viaggio che il ragazzo è indotto forzatamente a intraprendere per recarsi al Festival di Taormina per ritirare l'onorificenza a lui pensata, Ettore si troverà faccia a faccia con l'autore tv destinato a scrivergli il messaggio di ringraziamento:  uomo inizialmente greve ed opportunista, che saprà tuttavia trasformarsi in un consigliere e "grillo parlante" in grado di rivelarsi ben più prezioso e leale di quanto non poteva apparire in un primo memento.

Opera seconda di Alessandro Lunardelli, La regola d'oro gioca pericolosamente contro i cliché e gli opportunismi di un mondo dello spettacolo di natura prettamente televisiva e mediatica (il personaggio di Barbora Bobulova è un concentrato di luoghi comuni insopportabili), di cui poi diventa esso stesso succube, circondandosi di personaggi stereotipati di scarso o comunque scontato spessore.

La prova del protagonista, l'ormai noto Simone Liberati, qui fisicamente smunto per adattarsi alle circostanze del suo protagonista, appare meno ispirata che in altre situazioni (Cuori puri su tutti, ove eccelleva nel ruolo del duro da borgata) e la pur carismatica presenza di un attore di talento come Edoardo Pesce, nei panni dell'apparentemente cinico autore tv affiancato dai media per cavalcare al meglio la notorietà del ritrovato militare, non basta per conferire al prodotto la coerente profondità che la tematica trattata suggerisce.   

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