Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
La visione di questo film è stata dominata da una sensazione, a volte sfumata, a volte marcata, di déjà-vu. Una luccicante confezione per un film povero di contenuti espressivi e narrativi e tutto sommato medio o meglio sotto la media, un pò come Mark Robert Michael Wahlberg, il cui successo mi ha lasciato sempre perplesso. Proprio il protagonista del lungometraggio, pur se fisicamente in forma spettacolare (che invidia) mostra gli inequivocabili segni del tempo: troppo tinto, troppo bianco, troppo tirato, insomma non mi sembra che la tipologia di ruolo, che ne ha decretato il successo planetario, gli calzi a pennello in questa opera. Il film, intendiamoci, si lascia vedere, ad averne di produzioni così in Italia, per l'impatto scenico, le mirabolanti scene di inseguimento (l'inseguimento in retromarcia non ricorda Tenet, l'immortalità che simula alla highlander), l'uso di armi futuristiche e quasi archeologiche (la katana).
Potabile e dimenticabile.
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