La vita già difficile e clandestina di due bambini di origine cecena di 8 e 13 anni, i fratellini Oskar e Lilli, si complica ulteriormente quando la madre viene intercettata e la procedura di espulsione dall'Austria si mette in moto.
La donna, disperata all'idea di dover essere rimpatriata assieme ai due bambini, tenta il suicidio e, salvata in extremis, viene ricoverata in una clinica, facendo in modo da interrompere la procedura di rimpatrio.
Ma i due ragazzini, ricondotti ad un istituto per minori, vengono presto affidati alle cure di due famiglie differenti, costringendo i due a separarsi.
Il dolore per questa separazione forzosa induce i due bambini ad ostentare inizialmente un atteggiamento di completa diffidenza nei confronti dei nuovi tutori, ma anche a tramutate poco per volta quella tendenziale ostilità in una mutata e più comprensiva presa di coscienza, che spingerà i due a crescere e maturare come due adulti precocemente cresciuti.
Dal regista austriaco di origine iraniana Arash T. Riahi, classe 1972, Oskar & Lilli si fa apprezzare per come riesce a sondare nell'intimo l'urgenza di affetto e l'esigenza di protezione che coinvolge i due intensi protagonisti, permettendo ai due validi interpreti protagonisti di farsi carico di due personaggi intimamente sfaccettati, finemente descritti lungo una storia che non si perde in tentazioni melodrammatiche, mantenendo lucidità alla drammaticità di base posta al centro della vicenda.
Cinema con sentimento,ed un fondo poetico che spicca per intensità, rispecchaindosi nei visi puri dei due intensi protagonisti bambini, resi adulti, anzi maturati precocemente a causa delle impellenti drammatiche circostanze in cui entrambi finiscono per ritrovarsi loro malgrado.
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