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Disperatamente l'estate scorsa

Regia di Silvio Amadio vedi scheda film

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La recensione su Disperatamente l'estate scorsa

di mm40
2 stelle

Un film che vanta come nome di maggior richiamo Paola Pitagora, si capisce, non gode certamente di una produzione di serie A. Senza nulla togliere alla brava attrice che era già stata co-protagonista ne I pugni in tasca (1965) di Bellocchio e aveva girato con - fra gli altri - Sordi, Comencini, Bolognini e Pontecorvo, ma purtroppo questa è la modestissima situazione. Disperatamente l'estate scorsa è un tentativo di realizzare a basso costo un prodotto sufficientemente appetibile per il grande pubblico che andasse a inserirsi lungo la scia di incassi recentemente aperta da Love story di Arthur Hiller e, in Italia, già percorsa con discreto successo dall'Anonimo veneziano firmato da Enrico Maria Salerno. Ovverosia, un ritorno al melodramma, alla storia d'amore tormentato, improbabile, impossibile, un amore costretto a superare mille avversità e fatalmente ad arrendersi di fronte all'avverso fato; vent'anni di silenzio per il genere erano bastati a far dimenticare la scorpacciata che nel cinema italiano se ne fece lungo tutti gli anni '40, fino ai primi '50. Per scrivere questa pellicola davvero poco fantasiosa, il mestierante Amadio (che nella sua carriera ha variato quasi tutti i generi, senza mai trovarne uno in cui potesse trovarsi a suo agio e magari soffermarsi) è stato aiutato dalle penne di Gino Mordini e Roberto Natale; il primo era per lo più un produttore (di qualche film di Ciccio e Franco, ma anche del precedente lavoro di Amadio, L'isola delle svedesi), mentre il secondo aveva scritto qualche spaghetti western, qualche dozzinale filmetto d'azione e anche Amore e guai, diretto da Angelo Dorigo nel 1958, episodio minore nella carriera di Mastroianni. Probabilmente Disperatamente l'estate scorsa è stato girato in rapida sequenza con L'isola delle svedesi, poichè l'ambientazione è la medesima: la Sardegna. Addirittura, forse come riempitivo, oppure come tocco folcloristico/esotico, Amadio inserisce una lunga scena di ballo dei cosiddetti 'mamuthones', maschere tipiche isolane del carnevale. Musiche di Riz Ortolani, che pesca dal suo già vasto repertorio qualche brano adatto al genere strappalacrime. 3/10.

Sulla trama

Estate sarda. Nasce l'amore fra una donna, vedova e con un bambino grandicello, e un uomo che si scoprirà essere una spia della Germania Est in fuga sotto mentite spoglie.

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