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Blood Bags

Regia di Emiliano Ranzani vedi scheda film

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La recensione su Blood Bags

di undying
6 stelle

Interessante esordio in regia per Emiliano Ranzani, regista che gira a Torino un film dal respiro internazionale e in forte debito con l'horror italiano anni '70/'80.

 

locandina

Blood Bags (2018): locandina

 

Torino. Due ladri si introducono in una villa per rubare, ma uno di loro viene ucciso.

Tracy (Makenna Guyler) e Petra (Marta Tananyan) sono due studentesse americane, che frequentano l'università di Torino. Tracy è appassionata di fotografia, e per effettuare alcuni scatti suggestivi decide di introdursi in una villa apparentemente abbandonata, ubicata in via Bava, al civico 15. in realtà è lo stesso stabile preso di mira dai due ladri. Qualcuno chiude la porta d'ingresso, lasciando le due ragazze alla mercé dei figli di Bruno Cramori. Uno dei due, affetto sin dalla nascita da una malattia degenerativa del sangue (il morbo di Gunther), per sopravvivere ha bisogno di ripetute trasfusioni. Petra viene uccisa, mentre Tracy riesce a chiamare la polizia ed incrocia Alex (Emanuele Turetta), il ladro sopravvissuto anche lui rimasto intrappolato nella casa. 

 

"Morbo di Gunther: un raro, ereditario, caso di malattia congenita, che colpisce il pigmento. I sintomi principali sono l'anemia ed estrema sensibilità alla luce della pelle. Si dice che abbia dato origine al mito del vampiro." (Didascalia sui titoli di testa)

 

scena

Blood Bags (2018): scena

 

Promettente esordio al lungometraggio per Emiliano Ranzani, anche coautore della sceneggiatura in tandem con Davide Mela e Scarlett Amaris. Dopo essersi formato alla direzione di alcuni cortometraggi, Ranzani decide di mettere mano ad un horror fortemente legato alla tradizione italiana. Girando a Torino, supportato da un valido cast tecnico e artistico (attori, fotografia e colonna sonora), il regista riesce a ricreare atmosfere tipiche del genere che più ha reso celebre il cinema italiano in tutto il mondo. L'uso di faretti colorati, con predominanza di tonalità rosso, verde e blu e il claustrofobico ambiente in cui si svolge l'azione devono molto allo stile di Argento, Bava e Fulci (la creatura ha indubbiamente qualcosa del dott. Freudstein, ma ricorda anche un misconosciuto e stupendo giallo di Ruggero Deodato: Un delitto poco comune).

 

scena

Blood Bags (2018): scena

 

Ottimi anche i titoli di testa, sovrapposti a tavole di disegno anatomiche, e in genere molto curati gli effetti speciali. Puntando al mercato estero, Ranzani realizza un doppiaggio perfetto, alternando momenti con diversa lingua parlata (italiano e inglese). Angoscianti le soggettive del mostro, filmate in bianco e nero, mentre non può sfuggire l'omaggio al mitico regista sanremese, benché a Torino esista veramente una via denominata Eusebio Bava. Dopo una fugace première avvenuta nel novembre del 2018, Blood bags è ricomparso il 31 ottobre del 2019 al Trieste Science+Fiction Festival. Mentre attendiamo di ritrovare Ranzani all'opera su un secondo lungometraggio, speriamo che questo interessante horror venga degnamente distribuito, magari anche nelle sale cinematografiche prima di raggiungere l'home video.

 

scena

Blood Bags (2018): scena

 

"Il corpo, luogo di ogni piacere e di ogni sofferenza, principio e fine riuniti che convivono l’uno con l’altro in cinque litri di sangue e un chilo e mezzo di cervello." (José Saramago)

 

 

F.P. 04/12/2019 - Versione visionata in lingua originale (inglese/italiano/russo). Durata: 83'29"

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