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Chronology

Regia di Ali Aydin vedi scheda film

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La recensione su Chronology

di alan smithee
7 stelle

LUCCA FILM FESTIVAL & EUROPA CINEMA

Sono una bella coppia, Hakan e Nihal, ma il fatto di non poter avere figli, li rende frustrati e ne mette in ginocchio le sorti della loro unione, altrimenti consolidata. La freddezza della donna quando, di ritorno dallo studio ginecologico che la segue per una procedura di fecondazione assistita, fa ritorno nell'auto del marito, è indicativa di questo stato di apatia che sembra portare entrambi verso una deriva.

Ma il giorno seguente, Hakan scorge la moglie allegra ben più del solito, in compagnia di uno sconosciuto: insospettito decide di seguire i due ma, quado costoro entrano in un portone di un palazzo, deve arrendersi ed aspettare che la donna rientri a casa, per avere le necessarie delucidazioni.

 

 

 

 

La donna invece scompare e l'uomo, teso e sempre più in ansia, trova il modo di incontrare l'uomo misterioso con cui si era accompagnata la consorte, e lo aggredisce selvaggiamente.

Arrestato dalla polizia, i due verranno interrogati da un poliziotto che non mostra particolari disponibilità con il marito.

Quando poi la donna viene ritrovata morta, non solo l'uomo viene indagato come sospetto, ma, dei due, finisce per rimanere il più indiziato, visto che l'altro si rivela una persona dalla mente labile e poco attendibile.

 

 

La situazione si farà sempre più vorticosa, fino a svelare, poco per volta, i dettagli segreti e rivelatori che la regia scientemente ci aveva tenuti nascosti per rendere più efficace il clima teso e misterioso che aleggia lungo il percorso della vicenda.

Dall'apprezzato regista turco di Muffa, Ali Aydin, Chronology si addentra in un mistero familiare e nella crisi che ne deriva, puntando sulle derive psicologiche che un problema di fertilità fa insorgere nel percorso di una coppia apparentemente perfetta e coesa, fino alla sua completa (auto)distruzione.

Thriller cupo dalle efficaci atmosfere, un po' tortuoso e lambiccato, ma interessante nel confermare le doti narrative e registiche di un valido cineasta.

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