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Tango

Regia di Carlos Saura vedi scheda film

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La recensione su Tango

di kotrab
8 stelle

Appartenente al filone coreografico-musicale tanto caro a C. Saura, Tango mi è sembrato un film riuscito e sottovalutato da alcuni critici.
E' un buona resa dell'incontro tra le diverse arti, magari ambizioso a livello di "impegno sociale" e storico (ma chi se ne frega) e non perfettamente riuscito in qualche dialogo (ma poca cosa). Non si esageri però nel distinguere troppo nettamente gli apporti artistici e tecnici (che hanno innegabilmente un impatto preponderante e co-autoriale), perché comunque il regista dà la sua visione unitaria dei vari pannelli - stupendo capolavoro di Vittorio Storaro - e segue bene con la mdp i movimenti dei bravissimi ballerini.
La struttura del film è chiara ma non velleitaria, anzi affascinante nella sua semplicità, resa appunto ancor più seducente dal contrasto stilizzatissimo dei chiaroscuri (le sagome nere dei personaggi danzanti su colori accesi, saturi, quasi soffocanti, in una dimensione fuori dallo spazio - se non proprio dal tempo. in quanto modellato e ritmato dalla sensualità tesa e quasi brutale del tango argentino, anche nella malinconia). I colori che invadono la fotografia, infatti, suddividono la storia privata di fondo (la crisi e il nuovo amore del regista dello spettacolo con una nuova e contesa promessa del ballo) e hanno uno scopo simbolico (come dicevo, semplice ma efficace): il bianco è la vita, e la scissione cromatica di esso dà naturalmente vari aspetti della natura umana. Quindi il viola è la maturità; l'indaco è l'insegnamento, la prova del balletto; il verde è il triangolo amoroso; il giallo è il ricordo dell'adolescenza; l'arancione è l'attrazione omosessuale; in crescendo, il rosso è la repressione.
Il film parte un pò indeciso, o almeno lo spettatore si deve adattare alla situazione. Lo sviluppo però appaga grazie alla seduzione dei numeri danzati, che appunto non sono messi senza cognizione di causa, ma hanno una funzione precisa nell'economia drammatica. 7 1/2

Sulla colonna sonora

Ottima la scelta dei brani che va da Gardel a Piazzolla (ecc.), fino a tanghi originali di Lalo Schifrin. Magnifico il breve inserto del Va' pensiero (Nabucco) di G. Verdi (forse scontato ma fortemente emozionante nella nobile interpretazione di Giuseppe Sinopoli, la più bella che mi è capitato di sentire finora).

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