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Occhio per occhio

Regia di Paco Plaza vedi scheda film

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La recensione su Occhio per occhio

di marcopolo30
9 stelle

Revenge movie spagnolo di eccelsa fattura nel quale la psicologia dei personaggi domina rispetto all'azione, comunque presente. Un altro eccellente thriller contemporaneo Made in Spain. VOTO: 9½

Il revenge movie è un sottogenere da sempre ricco di fascino e che ha nel corso dei decenni dato vita a signori film, si pensi a -dico i primi che mi vengono alla mente- “Cape Fear”, “Old Boy”, “Kill Bill” e via elencando. Ma già ben prima dell'avvento del cinema la vendetta era argomento ghiotto in letteratura, “Il Conte di Montecristo” ad esempio, e sembra che i decenni (o i secoli) non abbiano scalfito di un micron l'appeal che tale genere possiede. “Occhio per occhio” rientra a pieno titolo nella categoria (d'altronde con un titolo così...) ma è declinato in salsa iberica, il che è, agli occhi di chi scrive queste righe, sempre un valore aggiunto. La grande differenza che salta all'occhio con titoli hollywoodiani appartenenti al medesimo filone è che qui l'azione resta solo un elemento, uno dei tanti e certamente non quello principale, mentre lo studio della psicologia dei personaggi è al centro del proscenio. L'immenso Lui Tosar è Mario, infermiere presso una casa di riposo, benvoluto dai colleghi e adorato dagli anziani ospiti, e con un'amorevole moglie in dolce attesa. Un uomo apparentemente felice che nasconde però, lo intuiamo dai numerosi flashback, ferite del passato mai rimarginate. E l'occasione per far pace con tale passato sembra porgergliela il destino quando Antonio Padin, anziano signore della droga locale, viene affidato alle sue cure. Quello che segue, scritto da Juan Galiñanes e Jorge Guerricaechevarria (lo sceneggiatore di fiducia di Alex De la Iglesia dal cognome scioglilingua) e diretto da Paco Plaza è un crescendo di odio condito da numerosi climax e sigillato poi con gran classe in un finale indimenticabile. Nota di merito anche per gli addetti al trucco, gran lavoro quello realizzato sul vecchio malato. Nel complesso un gran bel film e stupenda la canzone sui titoli di coda, “No me mires” de Los Suaves.

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